tag:blogger.com,1999:blog-20179331876588815442024-03-20T16:06:19.700+01:00ArtisticaMente MammaRACCONTI E IMPRESSIONI DI UNA MAMMA CURIOSONA, AMANTE DELLA BELLEZZA DELLE PICCOLE COSE.MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.comBlogger109125tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-40288011833013231702010-03-08T14:58:00.002+01:002010-03-08T15:07:26.974+01:00CIAO TINA<div align="center"><span style="font-size:130%;"> Ciao Tina, ora tu corri spensierata per i Campi Elisi...</span><br /></div><div align="center"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:130%;"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 317px; DISPLAY: block; HEIGHT: 320px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5446262506405850834" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL7IC1sl0RmxIakEvC85e8GWzZzydvaAyxmuIZEYpCYDogFb3GH2c2lYnoipKxJmEiTm0xSFv4qsMeLEnO_3Q3hYC6bpJNZZZFSlsSzd8Tqcojylc0bIzR_iuCB3XD_0jKeRiihXqPdcpo/s320/Tina.JPG" /></span></div><div align="center"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Il tuo abbaiare festoso, le tue corse dietro alle biciclette, le tue <span id="SPELLING_ERROR_0" class="blsp-spelling-corrected">moine</span> per avere ancora un biscotto... tutto questo e molto di più, resterà per sempre nei nostri cuori!</span></div><div align="justify"> </div>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-23828365593534742572010-02-09T15:13:00.004+01:002010-02-09T16:08:37.010+01:00DOLCI DI CARNEVALE: FRITTELLE VENEZIANE<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbBCcsfKoywx4G9afUd_Cb14xE6mchJUQJ7JAecL61RyO3teSwJSC5gB5MJ7oseVS8YUOeaul5tOWAX2CX7Q5JfpSDrvgOCEtkkzdlJfKnB1qv9xc9FQ7_gxZfyAb1uoyeMYAYtf7SUSYt/s1600-h/3292546420_ca936bdb69.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 133px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5436260579050603090" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbBCcsfKoywx4G9afUd_Cb14xE6mchJUQJ7JAecL61RyO3teSwJSC5gB5MJ7oseVS8YUOeaul5tOWAX2CX7Q5JfpSDrvgOCEtkkzdlJfKnB1qv9xc9FQ7_gxZfyAb1uoyeMYAYtf7SUSYt/s200/3292546420_ca936bdb69.jpg" /></a> <span style="font-family:trebuchet ms;">Ora, cosa fa una mamma-casalinga disperata in un pomeriggio gelido, mentre il bandito raffreddato russa nel lettone che non lo tirano giù nemmeno le scampanate festose che annunciano che in paese è nato un bimbo?? Ovvio: la povera donna esausta dalle faccende domestiche lasciate in arretrato, ignora la pila di panni lavati in attesa di essere stirati o perlomeno piegati e riposti in armadio, viene colta da un raptus culinario e dicide di fare una sorpresa per merenda al baby bandito. Armata di pignatte e friggitrice, indossa un grembiule tirolese che la fa assomigliare a Heidi e si mette a spulciare tra le ricette dei dolci carnevaleschi, solitamente, fritti, caloricissimi e dolcissimi. Poi la mamma-casalinga disperata, si ricorda di un passato che fu, in cui da brava studiosa indagava sull'origine di usanze e costumi e pensa bene di accantonare il ricettario veenziano su cui si è soffermata e di dare una sbirciatina ai vari libri che fanno capolino dalla libreria e che narrano la gloria e le tradizioni della Serenissima Repubblica di San Marco.</span></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Se vi trovate a Venezia nel periodo di Carnevale non potrete esimervi dall’assaggiare quello che per secoli è stato considerato il dolce nazionale della Repubblica Serenissima, la frittella o <em>fritola</em> che si gustava, e si gusta tuttora, non solo a Venezia, ma in tutto il territorio veneto friulano, fin quasi alle porte di Milano. La frittella veniva prodotta esclusivamente dai “<em>fritoleri</em>” che, quasi a sottolineare questa loro ufficialità, nel '600 si costituirono in un associazione che era composta da settanta di loro, ognuno con una propria area dove poter esercitare in esclusiva l'attività commerciale e con la garanzia che a loro potevano succedere solo i figli. Questa corporazione rimase attiva fino alla caduta della Repubblica lagunare, anche se l'arte dei "<em>fritoleri</em>" scomparve definitivamente dalle calli veneziane solo alla fine dell'ottocento. Gli storici raccontano che i fritoleri fossero soliti impastare le frittelle, fatte con uova, farina, zucchero, uvetta e pinoli, su grandi tavoli di legno. Poi le friggevano con olio, grasso di maiale o burro, in enormi padelle sostenute da tripodi. Una volta pronte venivano cosparse di zucchero e sistemate su grandi piatti decorati, al loro fianco, su altri piatti, erano esposti in bella vista gli ingredienti allo scopo di sottolineare la genuinità del prodotto. Anche se l'autentica frittella rimane comunque quella veneziana, in tutto il Veneto si diffusero ricette locali,che prevedono frittelle confezionate con frutta immersa nella pastella o con fiori o con ortaggi, in certi casi perfino con erbe spontanee di prato e di monte e ancora con il riso e la polenta. Ma l'influenza della "fritola" contagiò anche altre culture, tanto che troviamo perfino una frittola ebraica, che gli Ebrei veneziani preparano ancor oggi in occasione della Festa del Purim.</span></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><br /><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:130%;color:#6600cc;"><strong><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwSgHEaxopfW-NNIf0XDa1Xq-UUe5Cg34p5cEHJPRUkkfwUNL5lWkD-kv8ibZe1EMEMyk5PGSDqRyjkVLLVH7s-a3SnS_UFFYpGxeD4vboKelGLpw53wpM6fy3rGft4E9GZLukXoIKz1Pw/s1600-h/frittelle.gif"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 100px; FLOAT: left; HEIGHT: 100px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5436260289771103026" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwSgHEaxopfW-NNIf0XDa1Xq-UUe5Cg34p5cEHJPRUkkfwUNL5lWkD-kv8ibZe1EMEMyk5PGSDqRyjkVLLVH7s-a3SnS_UFFYpGxeD4vboKelGLpw53wpM6fy3rGft4E9GZLukXoIKz1Pw/s400/frittelle.gif" /></a>RICETTA:</strong></span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:130%;color:#6600cc;">Ingredienti (per 6 persone): 400 g di farina, 100 g di uvetta sultanina, 1 cucchiaio di zucchero, 2 uova; circa 1 bicchiere di latte, 1 bicchierino di rhum, 30 g di lievito di birra, sale, olio di arachide per friggere e zucchero a velo per le frittelle.<br />Preparazione: Sciacquate l'uvetta e fatela ammollare in acqua tiepida. Sbriciolate il lievito in una tazza e diluitelo con 3 cucchiai di acqua tiepida. Setacciate la farina in una ciotola e mescolatela con lo zucchero e un pizzico di sale. Disponetela a fontana e incorporatevi le uova, il rhum e il lievito diluito. Mescolate gli ingredienti, aggiungendo tanto latte, appena tiepido, quanto ne serve per avere una pastella densa, quindi scolate l'uvetta e asciugatela. Coprite la ciotola con un coperchio e mettete il composto a lievitare in un luogo tiepido fino a quando il suo volume non sarà raddoppiato. Mettete sul fuoco una padella con olio molto abbondante in modo che le frittelle vi galleggino dentro, e quando sarà ben caldo, versatevi l'impasto a cucchiaiate. Quando avranno assunto un colore piuttosto scuro, toglietele dal fuoco, asciugate l'olio in eccesso e spolveratele con lo zucchero a velo.</span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:trebuchet ms;">P.S. Alessandro ne ha mangiate sette di fritole, io (tenetevi forte!)...DODICI!!! E non ho nemmeno più la scusa che sto allattando per dire che ho bisogno di calorie...Va beh: è inverno, fa freddo e come le marmotte immagazzino grasso che al disgelo provvederò a bruciare con lunghe passegiate i per campi in compagnia del bandito!</span></div>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-31724457775881835822010-02-03T14:56:00.023+01:002010-02-04T16:25:52.438+01:00ASPETTANDO CARNEVALE 2: TI CONOSCO MASCHERINA!<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCM8WWtvomLAsqOPfoRm7eCCjMFJBq6WWnPZ9xXrCpmNRGxh1iaStddBEepoBl2r1hcwwBzdseikpudoSrRKCgxNrTtW2r9UAMhTAV191RDglkf6IMl5S1auNkFSSlGmD9mI3o2OTmG-vY/s1600-h/maschere.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 320px; DISPLAY: block; HEIGHT: 228px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434409512202984738" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCM8WWtvomLAsqOPfoRm7eCCjMFJBq6WWnPZ9xXrCpmNRGxh1iaStddBEepoBl2r1hcwwBzdseikpudoSrRKCgxNrTtW2r9UAMhTAV191RDglkf6IMl5S1auNkFSSlGmD9mI3o2OTmG-vY/s320/maschere.jpg" /></a> Ed eccomi con un altro post carnevalesco. Non che il carnevale sia una festa che sento particolarmente: almeno fino a quando non mi sono trovata un teppistello di 18 mesi che saltella per casa nel tentativo di decapitarmi con la sciabola dei pirati (!), non avrei mai pensato di dedicarmi alla realizzazione di costumi e mascherine in vista della festa in machera a cui è stato invitato il piccolo bucaniere in erba. C'è un aspetto però che mi ha sempre incuriosita di questo periodo (e qui viene fuori la mia natura di storica paranoica e indagatrice!): le origini delle maschere, da sempre protagoniste nelle sfilate carnevalesche. In questo contesto, Venezia, la mia città adottiva, ha un posto d'onore, a partire dai tempi lontani della <em>Commedia dell'Arte</em>.<br />Allora, ho pensato di rinfrescare un po' la mia e la vostra memoria e di fare una piccola raccolta delle maschere tradizionali più celebri. Se qualcuno volesse segnalare qualche maschera tradizionale non menzionata, gliene sarò grata.<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6BWjRVx3OP5XVzyDUEdq4SmnMTPjn-xFeENflvw_qaLVsf-8jl7pjJBlgbP1IKvSX3eQciJg54xt51rfaeko3MnVCa2zwb4kJ4Wx4wRuzHZmRZH6C2nV6aAG4Cw0ubgzv0p07Ypq5LbfY/s1600-h/Arlecchino.gif"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 138px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434400447144121954" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6BWjRVx3OP5XVzyDUEdq4SmnMTPjn-xFeENflvw_qaLVsf-8jl7pjJBlgbP1IKvSX3eQciJg54xt51rfaeko3MnVCa2zwb4kJ4Wx4wRuzHZmRZH6C2nV6aAG4Cw0ubgzv0p07Ypq5LbfY/s200/Arlecchino.gif" /></a><br /><?xml:namespace prefix = b /><b:include name="all-head-content" data="blog"></b:include><strong><span style="color:#cc0000;">Arlecchino</span></strong> <span style="color:#000000;">è un servo di Bergamo, lazzarone e truffaldino, in perenne litigio col suo padrone. Nonostante sia nato in provincia di Bergamo, il suo nome deriva dal medioevo francese: Harlequin, o Herlequin o Hellequin si chiamava un diavolo nei misteri popolari del sec. XI. Ha un carattere stravagante e scanzonato, ma furbo. Grande maestro delle burle è il più testardo di tutti i personaggi. Indossa un vestito di pezze colorate fermate da una cintura, pantaloni larghi e comodi, un cappellaccio sformato con pennacchio di coda di coniglio o una piuma e una maschera nera sugli occhi: la piuma è simbolo di fertilità e il coniglio è simbolo di furbizia. Alla cintura porta appeso il <em>baòcio</em>, il bastone per mescolare la polenta, che per lui funge da spada. Lo scaricatore di porto, il facchino, il ruffiano, il servitore buono, il semplicione che combina guai e che ha sempre fame: tutti questi ruoli ha Arlecchino. Deriva dalla figura dello <em>Zanni</em>, il buffone della prima Commedia dell’Arte, di cui mantiene il carattere schietto e la naturale propensione ai guai.</span><br /><div align="justify"><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsV80mMFAZPV65eUmeU_PG3IWvUrLHoX5Qbrr_sF79CNMEc0uctFltxwtSSGpkVl08Za80MUeoJivunXVXsjSohyphenhyphenTnZX0SLEpE1qW1HWFRMocevSM1ZbGYKqsmPNohCVfANXxoOUz-LX6a/s1600-h/balanzone.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 106px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434401273795057186" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsV80mMFAZPV65eUmeU_PG3IWvUrLHoX5Qbrr_sF79CNMEc0uctFltxwtSSGpkVl08Za80MUeoJivunXVXsjSohyphenhyphenTnZX0SLEpE1qW1HWFRMocevSM1ZbGYKqsmPNohCVfANXxoOUz-LX6a/s200/balanzone.jpg" /></a> <span style="color:#cc0000;"><strong>Balanzone</strong> </span><span style="color:#000000;">anzi il dottor Balanzone, è nato a Bologna, e deve il suo nome alla <em>balanza</em>, cioè la bilancia, il simbolo della giustizia che regna nei tribunali.<br />Il Dottore infatti è solitamente rappresentato come un uomo di legge, che si intende di tutto ed esprime opinioni su ogni cosa. Caratterizzato da una certa verbosità, tende ad infarcire di citazioni latine e ragionamenti strampalati i suoi discorsi sulla filosofia, le scienze, la medicina, la legge e si esprime sempre con un fortissimo accento bolognese. Si veste con pantaloni e camicia nera, guarnita di un colletto bianco, in testa ha un cappello a larghe tese, nero. Alla cintura porta un pugnale o un fazzoletto, e sotto braccio un librone. E' la satira del laureato saccente e pedante. Non a caso viene da Bologna, città che nel Cinquecento è considerata capitale della cultura. </span><br /><br /><span style="color:#cc0000;"><strong><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhf4uLOziBbdOQykd_dmdKT77yHSdpdmvpqwcGdEbs3UbgIkPdqcoG-YjDTCoOYhs4lHjXBsJDAlgQdTefnl0dWfPhbTm-pc5O8y7dsTBUprPRU43YidgKtXoUH0gVKKF8bYWZoP9OMFBIV/s1600-h/brighella.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 100px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434401729072318130" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhf4uLOziBbdOQykd_dmdKT77yHSdpdmvpqwcGdEbs3UbgIkPdqcoG-YjDTCoOYhs4lHjXBsJDAlgQdTefnl0dWfPhbTm-pc5O8y7dsTBUprPRU43YidgKtXoUH0gVKKF8bYWZoP9OMFBIV/s200/brighella.jpg" /></a>Brighella</strong> <span style="color:#000000;">è un</span> </span><span style="color:#000000;">imbroglione, chiacchierone, insolente con i sottoposti ed insopportabilmente ossequioso con i padroni. Questo è il cuoco, il cameriere, il capo servitù Brighella da Bergamo.<br />E' l'antagonista di Arlecchino e primo <em>Zanni</em> della Commedia dal carattere scaltro e astuto. L'abito che Brighella si vanta di indossare è la livrea, simbolo dell'appartenenza al padrone: calzoni larghi e giacca bianchi listati di verde, un mantello bianco, anch’esso con due strisce verdi, un berretto a sbuffo e la mezza maschera sul viso. E' con questa uniforme che esercita il suo potere sui servitori semplici. </span></div><br /><div><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 118px; FLOAT: left; HEIGHT: 259px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434401482222855346" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVGsKyyvL-i_7W4Sz5ifSiUwUQSYqfBf17c_I70K1wFWmzNAxwjMhpucB7YCDqrn53NLC_-hU2v1eIH27nwgS3KcaHMwTIn7d5r-ZwRMpvWfhR5G0cb34RUs8fPEzRwlwD0nV7AHiX0X3W/s200/capitan_spaventa.jpg" /><span style="color:#cc0000;"><strong>Capitan Spaventa</strong> <span style="color:#000000;">arriva dalla Liguria. E'</span> </span><span style="color:#000000;">uno spadaccino coraggioso ma preferisce usare più la lingua che la spada, prendendo in giro gli ufficiali del suo tempo. Porta lunghi baffi e pizzo al mento, indossa un vestito a strisce arancioni e gialle, cappello a tesa larga con piume, stivali e spada lunghissima che tocca terra e fa uno spaventoso rumore. </span><br /><br /><span style="color:#cc0000;"><strong>Colombina </strong><span style="color:#000000;">la</span><strong> </strong></span><span style="color:#000000;">servetta veneziana, è la fidanzata di Arlecchino, anche se lui non pare <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_sgv9zKuJdauBYHmqbO74_O4dUxG33z0PkcAXQuunNrY7NzSEPJZLwmaLIdtt7_mCtuZ2xHvZhtPztYfM_pkULlRGqWnnM6tlNdNrbfmzBv8I6po5ZSw2N6eeZPBRy__DgM94_RVglJpY/s1600-h/colombina.jpg"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 105px; FLOAT: right; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434402548453137810" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_sgv9zKuJdauBYHmqbO74_O4dUxG33z0PkcAXQuunNrY7NzSEPJZLwmaLIdtt7_mCtuZ2xHvZhtPztYfM_pkULlRGqWnnM6tlNdNrbfmzBv8I6po5ZSw2N6eeZPBRy__DgM94_RVglJpY/s200/colombina.jpg" /></a>deciso a sposarla. </span><span style="color:#000000;">Il suo nome sembra derivare dalle interpretazioni dell’attrice Isabella Franchini, che vestiva i panni della fantesca con un paniere sotto braccio da cui si intravedevano due colombe. Colombina indossa una cuffietta, un corpetto verde stretto in vita, con una profonda scollatura ed ampie maniche a sbuffo, la gonna arricciata a righe e rialzata sul davanti da un nastro di raso rosso, un grembiule bianco e scarpine bianche a punta con nastro rosso. E’ di sicuro la più famosa fra le servette, giovane e arguta, dalla parola facile e maliziosa, abile a risolvere con destrezza le situazioni più intricate.</span></div><br /><div align="justify"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 101px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434402882290334578" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDQPtPUwkIoUxIUXVe__XZqfKBkrtdtHISTOXQGTP5x-A9eE_fJsGs00zgVftvoZh9eWcgRPRE_jsN326VxtCCEHgPyTXhMYTC3AikoLJWnRrhw7YPqY8QBoNqZWJOUtKfpDE5RyaQF-0L/s200/Gianduja.jpg" /><span style="color:#cc0000;"><strong>Gianduja </strong></span><span style="color:#000000;">è la maschera popolare di Torino. Dal suo nome deriva quello della cioccolata gianduia e del famoso cioccolatino "Gianduiotto". Il vero nome di Gianduja era Girolamo della Grigna. E’ un intenditore di vini doc e la sua vera passione sono le osterie. E’ un galantuomo allegro dotato di buon senso e coraggio che ama, oltre al buon vino, anche la buona tavola. Scaltro e arguto, ha un costume di panno color marrone, bordato di rosso, con un panciotto giallo e le calze rosse. Osservandolo attentamente, qualcuno azzarda una certa allusione antinapoleonica nel suo travestimento. Del r<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhRCSqc61ngVKqrZeYjZF-dd7PvbllIA0Vz2sSDlQfFRgvQiMv-QDVZZ7r2xodDBuM1pzT5vNxaVTo0SxCEMg_wp_xN_dSLd8eE7J-2WrZMYl98k7ucW8XwC5kaSc9T0WWECV5DpuwwTky/s1600-h/giacometta.bmp"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 135px; FLOAT: right; HEIGHT: 197px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434402972822719634" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhRCSqc61ngVKqrZeYjZF-dd7PvbllIA0Vz2sSDlQfFRgvQiMv-QDVZZ7r2xodDBuM1pzT5vNxaVTo0SxCEMg_wp_xN_dSLd8eE7J-2WrZMYl98k7ucW8XwC5kaSc9T0WWECV5DpuwwTky/s200/giacometta.bmp" /></a>esto la maschera è nata alla fine del '700, in pieno regime bonapartista. </span><br /><br /><strong><span style="color:#cc0000;">Giacometta</span></strong> <span style="color:#000000;">è il naturale complemento di Gianduja; coraggiosa e pratica come il marito, mette con generosità il proprio buon senso a disposizione di chi deve risolvere un problema spinoso. Il prototipo della maschera si avvicina a quello della servetta, maliziosa e dal carattere forte ma gentile. Il costume è caratterizzato da una gonna lunga e larga, di ispirazione agli indumenti folkloristici piemontesi alla quale accompagna una camicia con scialle ed un alo copricapo che le serra la chioma. I due personaggi videro la luce circa 300 anni fa ad Asti sotto forma di burattini, per poi divenire maschere del carnevale e personaggi di altri generi teatrali.</span></div><div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYypLKgeAhB62ljbh2N_yWc96_0FOdt5bz-r0DmCLVtb4wrcLvymiOwsJQ8LsUmWovjvLKp5ejLRDwIfBpZQF17H8tisPOh7CuO08FB3nVQNTxrBYtX0FkrScCs3GAwotGu5rkv0zZC3mH/s1600-h/meneghino.gif"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 114px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434404710039274514" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYypLKgeAhB62ljbh2N_yWc96_0FOdt5bz-r0DmCLVtb4wrcLvymiOwsJQ8LsUmWovjvLKp5ejLRDwIfBpZQF17H8tisPOh7CuO08FB3nVQNTxrBYtX0FkrScCs3GAwotGu5rkv0zZC3mH/s200/meneghino.gif" /></a><span style="color:#cc0000;"><strong>Meneghino</strong> <span style="color:#000000;">(diminutivo di Domeneghin), inconfondibile con il suo cappello a tre punte e la parrucca con codino alla francese, vestito di una lunga giacca marrone, calzoni corti e calze a righe rosse e bianche, ancora oggi è protagonista dei carnevali milanesi. Meneghino impersona un servitore rozzo ma di buon senso che, desideroso di mantenere la sua libertà, non fugge quando deve schierarsi al fianco del suo popolo. Generoso e sbrigativo, è abile nel deridere i difetti degli aristocratici. "Domenighin" era il soprannome del servo, che la domenica accompagnava le nobildonne milanesi a messa o a passeggio. Durante l'insurrezione delle Cinque Giornate di Milano nel 1848 fu scelto dai milanesi come simbolo di eroismo.</span> </span><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE183GLghuwtckhpmAQ8xqFD4RLvu9GvElaMGXVuaoDqUHphICLOYPBS7cIThWxDGCpQvfmnKpJAoUy3gI1SNa6k6QKy5BGeazr5GkqyjPUlE4nankpVv8GAF7RhTze0KaE4qjhj65Sosq/s1600-h/pantalone.jpg"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 97px; FLOAT: right; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434404025284069570" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE183GLghuwtckhpmAQ8xqFD4RLvu9GvElaMGXVuaoDqUHphICLOYPBS7cIThWxDGCpQvfmnKpJAoUy3gI1SNa6k6QKy5BGeazr5GkqyjPUlE4nankpVv8GAF7RhTze0KaE4qjhj65Sosq/s200/pantalone.jpg" /></a> </div><br /><div align="justify"><span style="color:#cc0000;"><strong>Pantalone</strong> </span><span style="color:#000000;">Nasce nella laguna veneziana. E' un personaggio bonario e pieno di umanità, nonostante il suo continuo brontolare. E’ chiamato il Magnifico ed è un vecchio e ricco mercante che ha un grosso difetto: è estremamente avaro ed è solito preparare pranzi con un solo quarto di zecchino. Il nome Pantalone deriva da “Pianta Leone”, come venivano definiti coloro che, con la scusa di conquistare nuove terre per Venezia, si sbrigavano a piantare la bandiera di San Marco su ogni pezzo di terra che trovavano. Indossa uno zucchetto, giubba e calzamaglia rossi, con babbucce e mantello nero.</span><br /></div><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdlrw0uGnW_ZWGSm9VwCQnV4O2lSY2JfgcoiHlMB6ePcAs6jpidruXHxvhs3Z8DVCBBxWPWBUY5orzVTEXZaz3hkTP4-YdvICsDl9b8f76Eco-KdpPjSCs-HKcCJ5uUl08krcTLGKZ_huB/s1600-h/pierrot.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 145px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434405085395619474" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdlrw0uGnW_ZWGSm9VwCQnV4O2lSY2JfgcoiHlMB6ePcAs6jpidruXHxvhs3Z8DVCBBxWPWBUY5orzVTEXZaz3hkTP4-YdvICsDl9b8f76Eco-KdpPjSCs-HKcCJ5uUl08krcTLGKZ_huB/s200/pierrot.jpg" /></a> <span style="color:#cc0000;"><strong>Pierrot. </strong></span><span style="color:#000000;">Larghi pantaloni di lucida seta bianca, lunga casacca guarnita di grossi bottoni neri, ampio colletto, papalina sul capo, volto pallido e un'espressione triste: questo è Pierrot, l’innamorato malinconico e dolce.<br />La pigrizia gli impedisce di muoversi come gli altri personaggi della Commedia; é sicuramente il più intelligente dei servi: svelto nel linguaggio, critica gli errori dei padroni e spesso finge di non capire i loro ordini, anzi li esegue al contrario, non per stupidità, ma perché li ritiene sbagliati. E' furbo, ma sentimentale; l'unico personaggio che a un piatto di minestra, preferisce una romantica serenata, eseguita sulla mandola, sotto le finestre della sua bella. Forse anche per questa ragione é pallido e languido e, spesso, una lacrima gli scende sul viso.</span><br /><br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivzVrio8_X88RDkVmjTSpq_B-V30CsXLv58oTHo3jTVD6v7eoBaxyjB569z1c7xPupFpwG2yAoq_a8nn_YWAbZNrzjqhxG1ZK42NLt4zib2bejJCYmZeR3uMxr8zg-GLNPvgwZVBSVQioy/s1600-h/pulcinella.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 114px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434405159665234018" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivzVrio8_X88RDkVmjTSpq_B-V30CsXLv58oTHo3jTVD6v7eoBaxyjB569z1c7xPupFpwG2yAoq_a8nn_YWAbZNrzjqhxG1ZK42NLt4zib2bejJCYmZeR3uMxr8zg-GLNPvgwZVBSVQioy/s200/pulcinella.jpg" /></a> <span style="color:#cc0000;"><strong>Pulcinella</strong> </span><span style="color:#000000;">è degno compare di Arlecchino e talvolta il suo rivale, specie negli intrighi d'amore. Pulcinella é fra le maschere più popolari e simpatiche ed è il simbolo di Napoli e del suo popolo. Impersona lo spirito genuino, fatto di arguzia di spontaneità e di generosità. Appare sulle scene nelle vesti di un servo furbo e poltrone, sempre affamato e alla ricerca di qualcosa da mettere sotto ai denti. Come Arlecchino, Pulcinella si adatta a fare di tutto oltre al servo: eccolo di volta in volta, fornaio, oste, contadino, mercante, ladruncolo e ciarlatano, che ritto su uno sgabello di legno, in uno spiazzo fra i vicoli di Napoli, cerca di smerciare i suoi intrugli "miracolosi" a quanti gli stanno attorno a naso ritto, richiamati dalla sua voce chioccia e dai suoi larghi gesti delle braccia. Credulone, litigioso, arguto, un po' goffo nel camminare, Pulcinella é in continuo movimento, sempre pronto a tramare qualche imbroglio o a fare dispetti. Ha anche un carattere mattacchione e, quando qualcosa gli va per il verso giusto, esplode in una danza fatta di vivaci e rapidi saltelli, di sberleffi e di smorfie gustosissime a vedersi. Incapace di starsene zitto quando dovrebbe, proprio per questo é rimasta famosa l'espressione "<em>é un <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbRbNHvzRtBCPLiTwAIx1D1I9KsJiVkNQrF58a2fJOBFzn8K-1xMf3o-QdbfMCvg9eBFnAjJ8_DJr87e-_H0BXGYqpBAgo2yLUcKsPGsXUs9JhXIjpNQvpgHgOpjHoG8E8NVgBI_lqLCfc/s1600-h/rugantino.jpg"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 118px; FLOAT: right; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434406117813472130" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbRbNHvzRtBCPLiTwAIx1D1I9KsJiVkNQrF58a2fJOBFzn8K-1xMf3o-QdbfMCvg9eBFnAjJ8_DJr87e-_H0BXGYqpBAgo2yLUcKsPGsXUs9JhXIjpNQvpgHgOpjHoG8E8NVgBI_lqLCfc/s200/rugantino.jpg" /></a>segreto di Pulcinella</em>" per dire di qualcosa che tutti sanno. </span></div><div><br /><strong><span style="color:#cc0000;">Rugantino </span></strong><span style="color:#000000;">Il suo nome deriva senza dubbio da "rugare" cioé brontolare, borbottare. Il romanissimo Rugantino rappresenta il "bullo romano", disposto a prenderle fino a restare tramortito pur di avere l'ultima parola. "Meglio perde n'amico che na buona risposta" é una delle sue frasi preferite. Agli inizi della sua carriera lo si vede vestito come un gendarme, o capo delle guardie, sempre pronto ad arrestare qualche innocente per dimostrare la propria forza, litigioso e inconcludente. Con il tempo smetterà l'abbigliamento militare e, vestiti panni civili, smusserà il suo carattere negativo per assumere un carattere più pigro e bonario che ne farà l'interprete di una Roma popolare ricca di sentimenti di solidarietà e giustizia. Indossa pantaloni, gilet e giacca rossi, calza scarpe con grandi fibbie e porta un cappello a due punte. <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimyXBB60hvBaA6xMDVwg3Eo426_uF40ujS7U76l8d5pwDjYplUAV2343Jxdqvl_IEyBmOwbWr6sotFc50RTd0fEw_NppddYDNhR6Pl8kRICvYyyMAUkhNWw0v-F92kbxT37rCeaQA-ELuo/s1600-h/scaramuccia.jpg"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 132px; FLOAT: right; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434405871633948226" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimyXBB60hvBaA6xMDVwg3Eo426_uF40ujS7U76l8d5pwDjYplUAV2343Jxdqvl_IEyBmOwbWr6sotFc50RTd0fEw_NppddYDNhR6Pl8kRICvYyyMAUkhNWw0v-F92kbxT37rCeaQA-ELuo/s200/scaramuccia.jpg" /></a><br /></div></span><br /><div align="justify"><strong><span style="color:#cc0000;">Scaramuccia</span></strong> <span style="color:#000000;">è una maschera napoletana, della Campania. Indossa un berretto nero alla basca che sembra una cuffia da letto e sul viso porta una maschera nera. La giubba è corta a righe nere e grigie scure con il colletto bianco alla Stuarda, fatto di pizzo, la porta sborsata con una cinta; sopra indossa un mantello nero. I calzoni sono a metà ginocchio, completati da lunghe calze, le scarpe sono nere e a punta e hanno un fiocchetto all'altezza della caviglia. E' un tipo spaccone, ma, in realtà, sta quasi sempre in silenzio, in un modo o nell'altro prende ogni giorno qualche botta! E' uno scansafatiche eccezionale, come lui non c'è nessuno! La maschera di Scaramuccia appartiene alla serie dei Capitani. La più antica raffigurazione risale ai primi del Seicento, ad opera dell'incisore francese Jacques Callot.</span></div><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnjEy9fBDj1Lex1OgxL6WAmiVBM3RSvaJAyV8rR0sxM9jlOgpUE9hCsP20jBB8oEEoxLwwpSXbSV9EkVcVmlwQ4KwPi3DUFim1s48TlDnRXnKgeku56y4fiolsSOccZQvigaC1Qirqlk_N/s1600-h/stenterello.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 93px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434406296191908018" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnjEy9fBDj1Lex1OgxL6WAmiVBM3RSvaJAyV8rR0sxM9jlOgpUE9hCsP20jBB8oEEoxLwwpSXbSV9EkVcVmlwQ4KwPi3DUFim1s48TlDnRXnKgeku56y4fiolsSOccZQvigaC1Qirqlk_N/s200/stenterello.jpg" /></a></div><br /><div align="justify"><strong><span style="color:#cc0000;">Stenterello </span></strong><span style="color:#000000;">è una tipica maschera fiorentina. Uomo intelligente e scaltro, ama i giochi di parole ed è noto anche per la sua grande umanità che fa sì che Stenterello accetti con grande filosofia tutte le cose che le sue avventure gli mettono di fronte. Umorista schietto, spesso diventa acido coi potenti. Stenterello fu ideato nel XVIII secolo dall'attore fiorentino Luigi Del Buono, creatore di brillanti commedie popolari che era, proprio come il suo personaggio Stenterello, magro, sparuto, gracilissimo, come colui "che pare cresciuto a stento". Piccolo di statura, di carnagione giallastra, la fronte spaziosa e le ciglia arcuate, aveva una naturale predisposizione alla recitazione briosa e alla composizione di dialoghi comici sia in versi che in prosa. Il costume di Stenterello è allegro e frizzante come il personaggio e ricorda l'epoca della sua nascita: il settecento. Partendo dall'alto ha il tricorno nero o una lucerna con fregio, una giacca (zimarra) o giubba a falde di color azzurro chiaro o blu, sopra ad una sottoveste sgargiante, panciotto giallo canarino, dei calzoni corti neri (a volte neri e verdi), una calza di cotone rossa ed una fantasia, o due diverse tr<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOCLpFL5M5-jVgvhcvNywzftbAzcJBaTeekdRs8cl9hnHYQvZ_40loj8Qdk8uLhnRt7XC3nPFPkLz3Y3j77T9Npzu7CYyXjeqbAvXOmfW4xsNyBa1N4kYBQCDaurCNbCJrHQXB5Wp1AQpn/s1600-h/Tartaglia.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 117px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5434406369294335666" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOCLpFL5M5-jVgvhcvNywzftbAzcJBaTeekdRs8cl9hnHYQvZ_40loj8Qdk8uLhnRt7XC3nPFPkLz3Y3j77T9Npzu7CYyXjeqbAvXOmfW4xsNyBa1N4kYBQCDaurCNbCJrHQXB5Wp1AQpn/s200/Tartaglia.jpg" /></a>a loro.</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"><strong><span style="color:#cc0000;">Tartaglia</span></strong> <span style="color:#000000;">ha origini veronesi. Servo balbuziente, su questa caratteristica costruisce tutta la sua comicità. per esempio può accadere che, parlando di Pantalone, dica co-co-co in modo tale che non si capisca se questo è cornuto o contento. Il pubblico ride e sghignazza. Maschera caratterizzata oltre che da un' inguaribile balbuzie, da una forte miopia, è generalmente compresa, insieme a Pantalone e il Dottore, nel gruppo dei vecchi apparendo in numerosi scenari nella parte di uno degli Innamorati.</span></span></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div><br /></div></div>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-90405684500203122442010-01-29T16:16:00.007+01:002010-02-01T20:19:40.914+01:00ASPETTANDO CARNEVALE: STORIA DEI CORIANDOLI<div align="justify"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; DISPLAY: block; HEIGHT: 188px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5432234852066744226" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSwzDcDO1PiixAUDXfeae0dXLLDFugNSU5Ihbcu86JEgZhXdClcj9loMl08E0EO0IDTWtiHYMVc0a3yvMzC_d2lGd7nsC5cjIItjt0gmqaqkA2DJSTW9prEtFXRJc9y0xSyP-U21hN-uSs/s200/12009026807TPZof.jpg" /><span style="font-family:trebuchet ms;">Siamo a ridosso della festa più colorata dell'anno. Memore dei mio passato di maestrina dalla penna rossa, ho messo sotto il piccolo Alessandro con mascherine di carta, tempera e porporina. La mia cucina sembra un laboratorio di un mascheraio veneziano e Ale sta scoprendo che la tempera sciolta non è poi così male nemmeno al palato (!). Tra una lavatrice per lavare l'ennesima felpa piena di macchie variopinte e un'uso smodato di sgrassatore per cercare di tirare via la colla dai termosifoni, mi è venuto in mente di fare qualche ricerca sulle usanze tipiche di questo periodo. Ed ecco il primo di una serie di post "carnevaleschi". Nelle prossime puntate, altre curiosità, idee per i bimbi (perdonate le manie di una mamma!) e qualche ricetta! </span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm-PbvQQtbV2ef1EgIr1NUCnGlp7nEaws4poXyO9ae1WzAOe2BZM6Bmbf_5nQY2xgBwDYGyubJ7b8feHnx43V58vrUvWROTKyIcCp9NJMZo11ha8hVPwmA1ObmIDDb20jqFN0C4ruvMm53/s1600-h/coriandoli.gif"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; FLOAT: left; HEIGHT: 144px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5432237589443772994" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm-PbvQQtbV2ef1EgIr1NUCnGlp7nEaws4poXyO9ae1WzAOe2BZM6Bmbf_5nQY2xgBwDYGyubJ7b8feHnx43V58vrUvWROTKyIcCp9NJMZo11ha8hVPwmA1ObmIDDb20jqFN0C4ruvMm53/s200/coriandoli.gif" /></a>I coriandoli sono piccoli ritagli di carta colorata usati nelle festività per essere lanciati in aria o su persone. Tipici del Carnevale e di altre festività come il Capodanno, spesso il loro uso è abbinato a quello delle stelle filanti. In inglese, tedesco, francese, olandese, svedese e in spagnolo sono stranamente chiamati con il termine italiano di "confetti". L'origine della confusione linguistica ha origine nel Rinascimento quando in Italia durante le sfilate di carrozze, tipiche di molte città, venivano gettati sulla folla mascherata granoturco ed arance, fiori, gusci d’uovo ripieni di essenze profumate, monete.. È attestato che già prima del 1597 i confetti stessi erano anche chiamati coriandoli «<em>cuopronsi i coriandoli di zucchero per confetti</em>», ovvero si utilizzassero talora i semi della pianta del coriandolo al posto delle mandorle per realizzare i piccoli dolci. Questa usanza, piuttosto costosa, cadde presto in disuso e i confetti bianchi vennero gradualmente sostituiti da piccole pallottole, di identico aspetto, ma fatte di gesso. <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBo7B9ddWk75Qj42vNlxf5VjhFAu5x3exnZVUpdxC474EbT10QNDNnMJXpKzaa54VMaVw-HuxZqFwJJ2DmhJdHuIRde8kFUTzfY-zD7kwR-5atyJXP7yqNoBT9UsBZKFxchS7yfaeWaKQ0/s1600-h/coriandoli.gif"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 200px; FLOAT: right; HEIGHT: 144px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5432237737139504002" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBo7B9ddWk75Qj42vNlxf5VjhFAu5x3exnZVUpdxC474EbT10QNDNnMJXpKzaa54VMaVw-HuxZqFwJJ2DmhJdHuIRde8kFUTzfY-zD7kwR-5atyJXP7yqNoBT9UsBZKFxchS7yfaeWaKQ0/s200/coriandoli.gif" /></a><br /></span><div align="justify"><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Pare che a Milano, nel XIX secolo, si cominciò a tirare qualcosa di diverso: minuscoli dischetti di carta bianca che al minimo refolo di vento si sollevavano in aria, come se una nevicata ricoprisse i carri che sfilavano. La geniale trovata si deve, secondo la leggenda, all'inventiva dell'ingegner Enrico Mangili di Crescenzago che iniziò a commercializzare come coriandoli i cerchi di carta di scarto, ricavati dalle carte traforate utilizzate in sericoltura per l'allevamento dei bachi da seta.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">I coriandoli cominciarono ad essere prodotti a livello industriale e non più come materiale di scarto, utilizzando anche carta colorata grazie anche all'invenzione dell'ingegnere Ettore Fenderl: secondo un racconto da lui stesso riferito (e riportato anche in un'intervista alla radio Rai del 1957), per festeggiare il Carnevale di Trieste del 1866 avrebbe ritagliato dei triangolini di carta in quanto non aveva il denaro per comprare i confetti di gesso allora in uso. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Oggi i coriandoli sono la gioia di tanti bimbi che li lanciano durante le sfilate di carri tipiche del carnevale, ma vengono usati, più in generale, per sottolineare il carattere festoso di particolari avvenimenti.<img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; DISPLAY: block; HEIGHT: 194px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5432236276862055410" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8Mixrtpx6aQV-LdQ-tOnC3Jgtsh0WaP_0eDPu8ePjnBcf67udJYg8vc7YXzoLDrH6R8nzeoIqFH8u-3RaCj9pdZ6hy4X0z3dUwAeDCGhuzQO3HGXLDVVA88R11nYxx8OVWli6w8_rai3U/s200/carnevale%25205.jpg" /></span></div></div></div>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-58248683434190422872010-01-19T15:32:00.009+01:002010-01-19T15:49:23.196+01:00ARTEMISIA: PASSIONE ESTREMA<div align="justify"><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSUgLuSDMF9uVm_B4tSlo8t0VdxHUvTdY0odO-FkrtABpzozPs6riktStldtkKWXjknMVtyiXqK1u-INGiE41WfvidzeFXH_vVPvRc95H-J4ZGhkevuY6Um8JrMLY8DFzN8mKyEJ5u2Ngu/s1600-h/autoritratto_artemisia_gentileschi_1630.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 148px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5428460396355963682" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSUgLuSDMF9uVm_B4tSlo8t0VdxHUvTdY0odO-FkrtABpzozPs6riktStldtkKWXjknMVtyiXqK1u-INGiE41WfvidzeFXH_vVPvRc95H-J4ZGhkevuY6Um8JrMLY8DFzN8mKyEJ5u2Ngu/s200/autoritratto_artemisia_gentileschi_1630.jpg" /></a><span style="font-family:trebuchet ms;">Per riprendere a scrivere su queste pagine, ho deciso di "raccontare" un personaggio che a me piace molto, come donna ecome artista:Artemisia Gentileschi.<br />Artemisia fu una donna che osò andare contro le convenzioni del suo tempo, che seppe crearsi una carriera, ottenne riconoscimenti in un ambiente prettamente maschile e maschilista.<br />Artemisia Gentileschi è una delle poche protagoniste femminili della Storia dell'arte europea. Ma è anche la protagonista di una torbida vicenda a tinte fosche o, per meglio dire, "caravaggesche", infarcita di elementi sentimentali, erotici, patetici e fantastici, in una brillante fusione romanzesca; insomma Artemisia è la protagonista ideale del romanzo ideale (e infatti svariati romanzi e film si sono ispirati alla sua vita). Certamente la carriera artistica (come qualsiasi altra carriera) era in quell'epoca pressoché impraticabile per le donne, costrette nei limiti che la società imponeva loro: limiti di natura culturale, ovvero assenza pressoché totale di una preparazione scolastica, e familiare. Artemisia Gentileschi, che ebbe modo di fare fruttare il suo talento, è stata una delle poche donne sfuggite tra le maglie di questo rigidissimo sistema sociale, tuttavia la sua sofferta vicenda privata si è spesso sovrapposta a quella di pittrice. Negli anni Settanta del secolo scorso, la sua popolarità ha raggiunto il vertice soprattutto per via della vicenda che la vide accusare il suo violentatore (al punto da sottoporsi allo schiacciamento dei pollici, la coseddetta sibilla, per confermare l'attendibilità delle sue accuse, cosa che per lei, pittrice, non dovette essere solo un dolore fisico). Artemisia è divenuta così il simbolo del femminismo e del desiderio di ribellarsi al potere maschile: tuttavia questo fatto le fece un grande torto: l'avere spostato l'attenzione sulla vicenda dello stupro, mettendo in ombra i suoi meriti professionali, ormai ampiamente riconosciuti dalla critica.<br />Vissuta durante la prima metà del XVII, riprese dal padre Orazio il limpido rigore disegnativo, innestandovi una forte accentuazione drammatica ripresa dalle opere del Caravaggio, caricata di effetti teatrali; stile che contribuì alla diffusione del caravaggismo a Napoli, città in cui si era trasferita dal 1630. Nata a Roma nel 1593, Artemisia mostrò ben presto un talento precoce, che venne nutrito dallo stimolante ambiente romano e dal fermento artistico che gravitava intorno alla sua <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSzgMqtqEczCIaHD6txRoosYxDCo30M15X8lyO3_UEomRvnROl2IQiOs0lCXbin9qq_tizIqsogl3kfrlo-zdbyHWglW8rkbxi2CiqsztPN7viPf0zTym_8CisvPRiwVRR40_laqAhhBCC/s1600-h/200px-Susanna.jpg"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 142px; FLOAT: right; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5428459853128795922" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSzgMqtqEczCIaHD6txRoosYxDCo30M15X8lyO3_UEomRvnROl2IQiOs0lCXbin9qq_tizIqsogl3kfrlo-zdbyHWglW8rkbxi2CiqsztPN7viPf0zTym_8CisvPRiwVRR40_laqAhhBCC/s200/200px-Susanna.jpg" /></a>casa, frequentata assiduamente da altri pittori, amici e colleghi del padre. La prima opera attribuita alla diciassettenne Artemisia è la <em>Susanna e i vecchioni </em>del 161o. La tela lascia intravedere come, sotto la guida paterna, Artemisia, oltre ad assimilare il realismo del Caravaggio, non sia indifferente al linguaggio della scuola bolognese, che aveva preso le mosse da Annibale Carracci. Per la critica è stato impossibile non associare la pressione esercitata dai due vecchioni su Susanna al complesso rapporto di Artemisia con il padre e con Agostino Tassi, il pittore che nel 1611 la stuprò. Il padre denunciò il Tassi che dopo la violenza, non aveva potuto "rimediare" con un matrimonio riparatore. Del processo che ne seguì è rimasta esauriente testimonianza documentale, che colpisce per la crudezza del resoconto di Artemisia e per i metodi inquisitori del tribunale. Gli atti del processo (conclusosi con una lieve condanna del <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS4jVfjD0jJTFoTQu_fT32HHVjU3vUSbQw6iF054_9KbaFpOA3W-Ji_0yx3QnIgYzjmRJrSwhTNwMDXUk6AhvtxX-itJGgy2sMA771Nt4D3jp16EoplJ3ubb5sYayJ6Yp22yWfTXGidQlO/s1600-h/giuditta.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 159px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5428461973107186882" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS4jVfjD0jJTFoTQu_fT32HHVjU3vUSbQw6iF054_9KbaFpOA3W-Ji_0yx3QnIgYzjmRJrSwhTNwMDXUk6AhvtxX-itJGgy2sMA771Nt4D3jp16EoplJ3ubb5sYayJ6Yp22yWfTXGidQlO/s200/giuditta.jpg" /></a>Tassi) hanno avuto grande influenza sulla lettura in chiave femminista, data alla figura di Artemisia Gentileschi. La tela, che raffigura <em>Giuditta che decapita Oloferne</em>, impressionante per la violenza della scena che raffigura, è stata interpretata in chiave psicologica e psicanalitica, come desiderio di rivalsa rispetto alla violenza subita. Dopo la conclusione del processo, Orazio combinò per Artemisia un matrimonio con Pierantonio Stiattesi. A Firenze Artemisia conobbe un lusinghiero successo. Nel 1616 venne accettata nell'Accademia delle Arti e del Disegno, prima donna a godere di tale privilegio; dimostrò di saper tenere buoni rapporti con i più reputati artisti del tempo e di saper conquistare i favori e la protezione di persone influenti. Tra i suoi estimatori ebbe un posto di speciale rilievo Michelangelo Buonarroti il giovane, il nipote di M<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuWWnj-Aiu5NuAE6wbw_279jhdb4VVJSFNz8Bz0Iyii2yKEYF3BHLpAwJk8nKHWrWrj6fT1mUCOgBTsbUwuBXYQj6zIsSTFUxmBGPRK2HXQhzFumFE0c0LSlfHlBdgrxr6SUP1QwXJoPZ5/s1600-h/Artemisia_Gentileschi_Cleopatra_Ferrara.jpg"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 149px; FLOAT: right; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5428462413086668626" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuWWnj-Aiu5NuAE6wbw_279jhdb4VVJSFNz8Bz0Iyii2yKEYF3BHLpAwJk8nKHWrWrj6fT1mUCOgBTsbUwuBXYQj6zIsSTFUxmBGPRK2HXQhzFumFE0c0LSlfHlBdgrxr6SUP1QwXJoPZ5/s200/Artemisia_Gentileschi_Cleopatra_Ferrara.jpg" /></a>ichelangelo: impegnato a celebrare la memoria dell'illustre antenato, questi affidò ad Artemisia l'esecuzione di una tela. La tela in questione rappresenta una <em>Allegoria dell'Inclinazione</em> (ossia del talento nat<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7Qsgrki0JbRmHYYEvydOUP-XvJ_dBPFe2ngxYxoFAwajUqauPU4HJ5TjKrTq4pMfkMdenqLBa0BINqmbuQc3ggOWx1QzrJ5LFasZE4t-XzljV8SwHhnjPMG1bxrHvcraTA2MFFJVAaSOu/s1600-h/artemisia001515sz.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 78px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5428462712198340498" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7Qsgrki0JbRmHYYEvydOUP-XvJ_dBPFe2ngxYxoFAwajUqauPU4HJ5TjKrTq4pMfkMdenqLBa0BINqmbuQc3ggOWx1QzrJ5LFasZE4t-XzljV8SwHhnjPMG1bxrHvcraTA2MFFJVAaSOu/s200/artemisia001515sz.jpg" /></a>urale). Nel 1621 Artemisia lasciò il marito e tornò a Roma con le figlie. Artemisia dimostrò di avere la giusta sensibilità per cogliere le novità artistiche e la giusta determinazione per vivere da protagonista questa straordinaria stagione artistica di Roma, lanciata verso i virtuosismi del barocco e meta obbligata di artisti di tutta Europa. Tra il 1627 ed il 1630 si stabilì, forse alla ricerca di migliori commesse, a Venezia: lo documentano gli omaggi che ricevette da letterati della città lagunare che ne celebrarono le qualità di pittrice. Nel 1630 Artemisia si recò a Napoli, valutando che vi potessero essere, in quella città fiorente di cantieri e di appassionati di belle arti, nuove e più ricche possibilità di lavoro. L'esordio artistico di Artemisia a Napoli è rappresentato forse dalla <em>Annunciazione</em> del Museo di Capodimonte.Poco più tardi il trasferimento nella metropoli partenopea fu definitivo e lì l'artista sarebbe rimasta, salvo la parentesi inglese,per il resto della sua vita. Napoli fu dunque per Artemisia una sorta di seconda patria dove ricevette attestati di grande stima ed ebbe rapporti di scambio alla pari con i maggiori artisti che vi erano presenti. Nel 1638 Artemisia raggiunse il padre a Londra, presso la corte di Carlo I, dove Orazio era diventato pittore di corte. Dopo tanto tempo padre e figlia si ritrovarono legati da un rapporto di collaborazione artistica. Orazio inaspettatamente morì, assistito dalla figlia, nel 1639. Carlo I era un collezionista fanatico e la fama di Artemisia doveva averlo incuriosito: non è un caso che nella sua collezione fosse presente una tela di Artemisia di grande suggestione, <em>l'Autoritratto in veste di Pittura</em>. Alle prime avvisaglie della guerra civile, Artemisia lasciò l'Inghilterra e tornò a Napoli dove si spense nel 1653.<br />Nel XX secolo, negli anni del movimento femminista, la Gentileschi divenne un vero e proprio simbolo del femminismo internazionale: associazioni e cooperative le si intitolarono (a Berlino l'albergo "Artemisia" accoglieva esclusivamente la clientela femminile) riconoscendo in essa una figura culto, sia come rappresentante del diritto all'identificazione col proprio lavoro, sia come paradigma della sofferenza, dell'affermazione e dell'indipendenza della donna. Per la nota polemista e leader del movimento femminista internazionale Germaine Greer Artemisia Gentileschi fu la grande pittrice della guerra tra i sessi. Questa lettura a senso unico della pittrice ha creato giusti malumori tra gli storici dell'arte, poichè tale affermazione di fatto è estremamente riduttiva: </span><a class="citazione" title="Cfr., T. AGNATI e F. TORRES, Artemisia Gentileschi. La pittura della passione, Edizioni Selene, 1998."><span style="font-family:trebuchet ms;">un pittore con tanto talento come la Gentileschi non può limitarsi a un messaggio ideologico</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">. </span><br /><br /><span style="font-family:trebuchet ms;"><em><span style="color:#990000;">È qui la forza dei quadri della Gentileschi: nel capovolgimento brusco dei ruoli. Una nuova ideologia vi si sovrappone, che noi moderni leggiamo chiaramente: la rivendicazione femminile.</span></em> </span></div><div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Roland Barthes (saggista e critico letterario di orientamento strutturalista)<br /></span></div></div><br /></div>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-82491531251996661912009-10-30T15:28:00.008+01:002009-11-06T16:25:02.984+01:00LA NOTTE DEL GRANDE COCOMERO<div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">L</span><span style="font-family:trebuchet ms;">a notte delle stregh<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOZ4TI3T5dHvTHkcrzW07y1vZnQffAPrCsOdgsjwHGZWQF-ZyD-cqAin_t6IAnnjVByY1PKqqcONWktQyEM3wRMdxUHeONgFLhmMWp101kgrpd5-ywy2AeoHcFOBiHkUDJ7FXndipim_z0/s1600-h/greatpumpkin+1.jpg"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 210px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5398407217689682354" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOZ4TI3T5dHvTHkcrzW07y1vZnQffAPrCsOdgsjwHGZWQF-ZyD-cqAin_t6IAnnjVByY1PKqqcONWktQyEM3wRMdxUHeONgFLhmMWp101kgrpd5-ywy2AeoHcFOBiHkUDJ7FXndipim_z0/s320/greatpumpkin+1.jpg" /></span></a>e si avvicina ed io mi sono armata di zucca per far felice il piccolo Alessandro. Mentre intagliavo la cucurbitacea, non senza rischio di gravi danni per le mie falangi, raccontavo al piccoletto seduto sul seggiolone intento a ruminare biscotti alla zucca, la storia del Grande Cocomero.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Linus, prototipo dell'adolescente insicuro e bisognoso di affetto guardando il cielo cova la speranza di un futuro migliore, come tutte le persone sensibili che hanno bisogno di qualcosa in cui credere, anche per edulcorare la realtà.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">La notte di Halloween Linus scruta il cielo in attesa che il Grande Cocomero sorga dal campo di cocomeri e voli nel cielo, ma non da un campo di cocomeri qualsiasi! Deve essere il più puro e sincero campo di cocomeri in tutto il mondo. Così potrà distribuire giocattoli ai bambini buoni di tutto il mondo.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Così Linus passa la notte di Halloween in un campo di cocomeri, talvolta coinvolgendo Sally, che aspetta con lui mossa dall’amore, o Charlie Brown che cerca di capire la follia dell’amico, mentre Lucy va in giro per le case facendo "<em>dolcetto o scherzetto</em>" e chiedendo qualcosa anche per il "<em>fratello scemo che sta seduto in un campo di cocomeri</em>". <img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 320px; DISPLAY: block; HEIGHT: 211px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5398407456879716002" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpVfTmRzLG3fJrsyHWK1IGeo6CfYGHLV8Ak6ih41w6rmMXLAGuZEyeIJByeULuNZ2kaH2_9Fttn4GUlCtL4_X4uoPAp0UaV-HliYXJRLQ_XkOn7JePy7MuhNETqmk-jT_NXnOcSUYgQnuW/s320/greatpumpkin.jpg" /><br />Il Grande Cocomero rappresenta una sorta di alternativa a Babbo Natale. Linus spiazza completamente Charlie Brown che gli chiede come possa credere al Grande Cocomero rispondendo: "<em>Se tu credi ad un ciccione vestito di rosso che fa Ho-ho-ho, perché io non dovrei credere al Grande Cocomero</em>?".</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Davvero ineccepibile.<br /></div></span>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-48416207404141726222009-09-04T15:42:00.003+02:002009-09-04T15:51:11.825+02:00LA GIOIA DELLE PICCOLE COSE<div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Per ringraziare tutti coloro che mi hanno aspettata su queste pagine, che hanno fatto gli auguri al piccolo Alessandro, che hanno condiviso con me le emozioni dei nove mesi di attesa...</span><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">... un abbraccio pieno di amicizia!</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"><em><span style="color:#993399;">MariCri</span></em><br /><br /></div><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 240px; DISPLAY: block; HEIGHT: 320px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5377608551130767154" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTNFwPZDpYMzltsNLuUwEMOzBY9fDjCO5fQ2tmVIt0FF7KsejeGOIQ1aMfFNv5uHIhnrrENUZQ28qd1wmzj7emSofzB2J2uW9rq0JRl5mrAKEZPexN4cCSf9Pulr26DuUPqAj58pY5PKV3/s320/IMGP1253+.JPG" /> <p align="center"><span style="color:#6600cc;"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="font-size:85%;"><em>Un pomeriggio di agosto, al parco...</em><br /></span></span></span></p>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-63161678846639436162009-08-27T15:39:00.003+02:002009-08-27T17:00:47.523+02:00PRIMI PASSI, PRIMI DANNI E PRIMI TRAGUARDI... BILANCIO DOPO UN ANNO DI VITA DA MAMMA!<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0f4YxZcVzqqVfI76tYT4HPzVaZKubsKL3sfCQzK5ibpZXpvjx_AS3PK-tURDLsmDYccx1hSTboU9cx2YXo0H5577phub_Nw4cC4jusGE58FJYaTvdKaQWLr43Sc2p1iQB0CgUhQjvFvJd/s1600-h/logo_dam_mamma_a_mamma.jpg"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 174px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5374648840929657810" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0f4YxZcVzqqVfI76tYT4HPzVaZKubsKL3sfCQzK5ibpZXpvjx_AS3PK-tURDLsmDYccx1hSTboU9cx2YXo0H5577phub_Nw4cC4jusGE58FJYaTvdKaQWLr43Sc2p1iQB0CgUhQjvFvJd/s200/logo_dam_mamma_a_mamma.jpg" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"> È passato ormai un anno da quando un piccolo bandito profumato di latte e borotalco ha messo sottosopra la nostra vita, portando una gioia immensa, una stanchezza indicibile (in particolar ai muscoli della mia schiena!) e la sensazione che prima la nostra vita fosse assolutamente incompleta, priva della pienezza che solo un sorriso a otto dentini sa regalare!<br />Alessandro è un piccolo pirata che si aggira per casa facendo danni che a volte sembrano oltre la portata di un tesserino di 85 cm. Ha imparato a gattonare a otto mesi, undici camminava e da li è partita la sua avventura alla scoperta di ogni angolo in cui sia possibile distruggere qualcosa o che potenzialmente nasconda un pericolo. Del resto da uno che va matto per la pasta alla carbonara, che quando cerchiamo con mille moine di farlo addormentare nel lettone, se ne va sdegnato facendo “ciao” con la manina, come a sottolineare che per lui dormire è tempo perso, non potevamo che aspettarci tanta energia!<br />È un bambino solare che gioca volentieri con gli altri bimbi, sorride a tutti (sia mai che ci scappa un biscotto un almeno una coccola!) e, anche se è presto per dirlo ma a me sembra che abbia un temperamento da capobanda.<br />Io ho compiuto 30 anni pochi giorni del primo compleanno di Alessandro ed è stato un compleanno di bilanci in positivo. Ho idealmente ripercorso gli ultimi dieci anni e mi sono accorta di aver realizzato buona parte dei miei progetti: mi sono laureata, ho fatto esperienze lavorative interessanti seppur sottopagate e precarie (!), ma soprattutto ho una bella famiglia, composta da un marito un po’ brontolone, ma complice di ogni scelta e che anche un po’ mi vizia, un bambino vispo e sano e una gatta viziata e coccolona. Quindi, a parte la crisi dovuta alle prime rughette (ma sono di espressione!), che si possono combattere a suon di crema idratante e fondotinta, direi che è stato un compleanno sereno, addolcito da una fantastica torta di cui ho fatto il tris, accompagnata da un ottimo champagne millesimato, in barba ai programma di <em>remise-en-forme</em> post-parto!<br />E ora via, si riprende con la mia quieta routine, fatta di giochi, scoperte, doveri casalinghi, qualche ora di lezione a Ettore, il mio alunno svogliatello ma tanto gentile, crisi di nervi quando a mezzanotte mi ritrovo la casa che sembra devastata da uno tsunami e pile di bucato da stirare, sette misere ore di sonno interrotte dalla preparazione di litri di camomilla… e in mezzo a tutto questo la voglia di tornare a scrivere, ripartendo proprio da questo blog. Ma ho deciso che va bene così, vivo alla giornata beandomi della gioia negli occhietti furbi di Alessandro quando riesce a fare una cosa nuova e assaporando ogni attimo tutto per me che mi resta (un po’ pochini ahimè!) decidendo all’istante come impegnare quella meravigliosa, inaspettata pausa, a volte anche senza far nulla, stesa sul divano, mangiando un cioccolatino e sfogliando una rivista!</span><br /></div><!-- end outer-wrapper -->MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-71669389770542859872009-04-09T12:21:00.006+02:002009-04-09T16:57:34.533+02:00VITA DA MAMMA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTF2UYF_fBf1heDYiVsmMxAxSSWvLEw46geybY1Ab-K6B6rBFR_yljPDzqrNZN6xn5U7pHsoueopQdE7160qrvG_AdkvUAHRG3OdEdBKZWN-CQWvk-orw5a0naaAEiGpF3oPMIbRRmnxFO/s1600-h/Mamma.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5322643041200439362" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 125px; CURSOR: hand; HEIGHT: 200px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTF2UYF_fBf1heDYiVsmMxAxSSWvLEw46geybY1Ab-K6B6rBFR_yljPDzqrNZN6xn5U7pHsoueopQdE7160qrvG_AdkvUAHRG3OdEdBKZWN-CQWvk-orw5a0naaAEiGpF3oPMIbRRmnxFO/s200/Mamma.jpg" border="0" /></a>Dedicato a tutte, ma proprio tutte, le Mamme del mondo!<br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify">Questo è per le madri che stanno alzate tutta la notte tenendo in braccio i loro bambini ammalati dicendo "è tutto a posto tesoro, la mamma è qui <em>con</em> te".</div><div align="justify">Per quelle che stanno per ore con i loro bambini che piangono in braccio cercando di dare loro conforto.</div><div align="justify">Questo è per tutte le madri che vanno a lavorare con il rigurgito nei capelli, macchie di latte sulla camicia e pannolini nella loro borsetta.</div><div align="justify">Per tutte le mamme che riempiono le macchine di bimbi, fanno torte e biscotti e cuciono a mano i costumi di carnevale. E tutte le madri che NON FANNO queste cose.</div><div align="justify">Questo è per le madri che danno la luce a bambini che non vedranno mai. E quelle madri che hanno dato una casa a quei bambini.</div><div align="justify">Per le madri che hanno perso i loro bambini durante quei preziosi 9 mesi e che non potranno mai vederli crescere sulla terra ma un giorno potranno ritrovare in Cielo!</div><div align="justify">Questo è per le madri che hanno collezioni d'arte di valore inestimabile appesi in cucina.</div><div align="justify">Per le madri che si sono gelate al freddo alle partite di calcio invece di guardare dal caldo dalla macchina così quando il bimbo le chiede "Mi hai visto, Mamma?" potranno dire "Certo! Non me lo sarei perso per niente al mondo !" pensandolo veramente.</div><div align="justify">Questo è per tutte le madri che danno una sculacciata disperatamente ai loro bambini al supermercato quando urlano facendo i capricci per il gelato prima di cena. E per tutte le mamme che invece contano fino a 10.</div><div align="justify">Questo è per tutte le mamme che si sono sedute con i loro figli per spiegare come nascono i bambini. E per tutte le madri che avrebbero tanto voluto farlo, ma non riescono a trovare le parole.</div><div align="justify">Questo è per tutte le mamme che fanno la fame per dare da mangiare ai loro figli.</div><div align="justify">Per tutte le madri che leggono la stessa favola due volte tutte le sere e poi lo rileggono "ancora una volta".</div><div align="justify">Questo è per tutte le madri che hanno insegnato ai loro bambini di allacciarsi le scarpe prima che iniziassero ad andare a scuola. E per tutte quelle che hanno invece optato per il velcro.</div><div align="justify">Questo è per tutte le madri che hanno insegnato ai loro figli maschi a cucinare e alle figlie come si fa a ad aggiustare un rubinetto che perde.</div><div align="justify">Questo è per tutte le madri che girano la testa automaticamente quando sentono una vocina chiamare "mamma!" in mezzo a una folla, anche se sanno che i loro figli sono a casa (o anche all'università...)</div><div align="justify">Questo è per tutte le mamme che mandano i loro figli a scuola con il mal di pancia assicurandoli che una volta a scuola staranno meglio, per poi ricevere una chiamata dall'infermeria della scuola chiedendo di venirli a prendere. Subito.</div><div align="justify">Questa è per tutte le madri di quei ragazzi che prendono la strada sbagliata e non trovano il modo di comunicare con loro.</div><div align="justify">Questo è per tutte le matrigne che hanno cresciuto i figli di altre madri donando a loro tempo, attenzione e amore.. E che non vengono apprezzate!</div><div align="justify">Per tutte le madri che si mordono le labbra fino a farle sanguinare quando le loro quattordicenni si tingono i capelli di verde.</div><div align="justify">Per le madri delle vittime delle sparatorie nelle scuole, e per le madri di chi ha sparato. Per le mamme dei sopravvissuti, e le madri che guardano con orrore la TV abbracciando i loro figli che sono ritornati a casa sani e salvi.</div><div align="justify">Questo è per tutte le mamme che hanno insegnato ai loro figli di essere pacifisti ed ora pregano per i loro di tornare a casa dalla guerra sani e salvi.</div><br /><div align="justify">Cos'è a fare una brava madre? La pazienza? La compassione? La determinazione? La capacità di allattare, cucinare e ricucire un bottone di una camicia nello stesso momento? O è nel loro cuore ? E' il magone che senti quando vedi tuo figlio o figlia scomparire giù per la strada mentre va a scuola a piedi per la primissima volta? Lo scatto che ti porta dal sonno al risveglio, dal letto alla culla alle 2 di notte per appoggiare una mano sul tuo bambino che dorme ? Il panico che ti viene, anni dopo, sempre alle 2 di notte quando non vedi l'ora di sentire la chiave nella serratura e sapere che è tornato a casa sano e salvo? O sentire il bisogno di correre da dovunque tu sia per abbracciare i tuoi figli quando senti che c'è stato un incidente, un incendio o un bimbo che è morto?</div><br /><div align="justify">Le emozioni della maternità sono universali, le stesse sono per le giovani madri che barcollano fra i cambi di pannolini e mancanza di sonno... E le madri più mature che imparano a lasciarli andare. Per le madri che lavorano e quelle che rimangono a casa. Per le madri single e quelle sposate. Madri con soldi, madri senza soldi. Questo è per tutte voi. Per tutte noi... Tenete duro. Alla fine possiamo fare solo del nostro meglio. Dire a loro tutti i giorni che li amiamo.<br /><b:skin><br /></div></b:skin><variable description="Text Color" name="textColor" value="#632035" default="#632035" type="color">MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-69328160579695413832009-04-08T11:02:00.006+02:002009-04-08T11:38:40.014+02:00IN VISTA DELLA PASQUA...<img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5322251148590454050" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 364px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRt1q3BJYmnWrUtT5ubfKgzEyG5b8YogJPE7PTPlhHL9g6cYnmTTYLXj852qc_MLgig9F_7wvoWiTsW1xhVofk7bqMpTdmFwDG6geKOX5mJxsSXfGAMgFA0FizTMVwIaHOaHkHxRo6qCSu/s400/auguri+pasqua.jpg" border="0" /><br /><br /><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">...Devo fare il punto della situazione. Un po' come fare le pulizie di primavera, che peraltro non faccio più con tanta cura nemmeno quelle da quando la mia vita è stata stravolta dalla presenza di un teppistello con tre denti e l'argento vivo addosso! :)</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Sono passati quasi otto mesi, nei quali ho imparato a conoscere il mio bambino, mi sono e continuo a meravigliarmi dei suoi cambiamenti e dei suoi progressi. ho ripreso a dare lezioni, quindi ho riaperto una finestrina sul mondo del lavoro. chissà che in vista dell'apertura dell'asilo nido nel mio paesello, non venga fuori un posto per un'educatrice...non dico nulla per scaramanzia!</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Ho trascurato il blog, e un po' anche gli amici del web, che però, in parte ho ritrovato su Facebook...ebbene si, anch'io sono stata fagocitata dal fenomeno di faccialibro! Diciamo che prevalentemente lo utilizzo per caricare un po' di foto del pupotto da mostrare agli amici lontani, ma tant'è: se ho dieci minuti liberi, mi fiondo sul mio profilo, scarico la posta e per il mio povero blogghettino resta ben poco tempo!</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Sempre Alessandro permettendo, mi sono concessa un paio di visite a mostre e musei, mia antica passione. Ora che il tiranno comincia ad avere un po' di autonomia in più e a concederla anche a me, spero di tornare ascrivere qualche piccola recensione, da condividere qui su queste paginette, un po' polverose, ma a me sempre tanto care.</span></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5322252275752578418" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 114px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhodK86iezX5POQPWGXk5oi7g4mvWXdSd5D0vFJtBfKcZOlVqv01F7IisOrzmVKFyoDRIKnGSCyhZ9xeUJXbO3VD3om5PRd-fqd49ncJhYNVvymF3VAttfQdZQJVolfjIwX76rpicGoLY4w/s320/untitled.jpg" border="0" /> <p align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Augurando una Pasqua serena e al profumo di cioccolato a tutti voi, il mio pensiero va ai bimbi abruzzesi che passeranno la Pasqua nelle tendopoli...auguro loro che gli angeli della protezione civile riescano anche solo per un po' a far dimenticare loro la paura che ho visto in quegli occhioni smarriti.</span></p>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-11022684261224094822008-12-19T16:17:00.004+01:002008-12-19T16:41:29.440+01:00BUON NATALE!<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDTFIIgvUvjve0047KqNX6jwVvTQVqU3k2iWJ6-u_Yph0eLrrmk9Mlv6Kv5uJE8FaMyUKMEkH7ZM-v3M8r9WMtZFzY-witUsbJYaYO2QM6K7aPZn4S-82xw1tEuTI8LsBH5_R8Ro3hkQHM/s1600-h/AngelR.gif"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5281521172601451458" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 100px; CURSOR: hand; HEIGHT: 159px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDTFIIgvUvjve0047KqNX6jwVvTQVqU3k2iWJ6-u_Yph0eLrrmk9Mlv6Kv5uJE8FaMyUKMEkH7ZM-v3M8r9WMtZFzY-witUsbJYaYO2QM6K7aPZn4S-82xw1tEuTI8LsBH5_R8Ro3hkQHM/s200/AngelR.gif" border="0" /></a> <span style="font-family:trebuchet ms;font-size:130%;">Con la promessa che con il Nuovo Anno tornerò a prendermi cura del mio "salottino rosa", insieme al mio angioletto Alessandro, colgo l'occasione del post numero 100 per fare a tutti voi, lettori, amici e curiosi di passaggio, i miei più cari</span></div><div align="center"><br /><br /><br /><strong><span style="font-size:180%;"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#990000;">AUGURI DI BUON NATALE!</span><br /></div></span></strong><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><br /></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5281523062522300770" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 318px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglZi1BcozTqd3MHfTLLjf1i3MaCrZmXxhNhSpTmAODiWHKmAzv4iLprlqfyHDv6ZZzWutLJCtVYst1eBbJ3Hi-jZwg7R1G_93AZ8Ttm6jfksvYUn38Hqs5iqpsk_cuBC2hhDcLfbJ3uqO0/s400/Buone+feste.gif" border="0" /><br /><br /><br /><?xml:namespace prefix = b /><b:skin><br /><variable description="Visited Link Color" name="mainVisitedLinkColor" value="#b02c56" default="#96095a" type="color"></b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">P.S. Colgo l'occasione di questa fugace apparizione per segnalervi un'iniziativa del mio amico chef Andrea, che secondo me rispecchia il vero senso del Natale. Andate, se vi va,</span><span style="font-family:trebuchet ms;"> a dare un'occhiata </span><a href="http://andreamatranga.blogspot.com/2008/12/e-natale-per-tutti-bambini.html"><strong><span style="font-family:trebuchet ms;color:#990000;">QUI</span></strong></a><strong><span style="font-family:trebuchet ms;color:#cc33cc;"><br /></span></strong><br /></span>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-79354571704031964092008-11-12T13:09:00.004+01:002008-11-12T13:22:20.924+01:0012 novembre 2003<div align="center"><strong><span style="font-size:180%;"><span style="font-family:trebuchet ms;">Per non dimenticare MAI...<br /></span></span></strong><?xml:namespace prefix = b /><b:skin><br /></div><variable description="Blog Description Color" name="blogDescriptionColor" value="#feeef3" default="#feeef3" type="color"><variable description="Post Title Color" name="postTitleColor" value="#96095a" default="#ba476b" type="color"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5267744376377022274" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 275px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOqimP2efDWfvcgDHHHZjHHQt1ba-lc132TFy7LhdlTaD-BIb9Wvo5buqTcEBvKxGghuuEOaVOI1h2GLnTQ8q4pyZr99brgi40ECt3M249XJ0TTiWsE-cStErkCtUbRUyatbLW9FL6snyq/s400/Bandiera+caduti.jpg" border="0" /> <p align="justify"><br /><variable description="Date Header Color" name="dateHeaderColor" value="#bf277e" default="#c88fa2" type="color"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpeqv5WCUANeYsnz8LwtY3ZmkbKyynhYhgg4UdmZ4S64SE-brh2H52yb6GqO5Vnldw5zlehaTBbfT8vTQlp9CsqR_sJFW2Y_TKpDO0FZaOT7JWLN8lubfhwIJnYjIKgzIik6nuYswopKtt/s1600-h/Antica+Babilonia.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5267743937492764258" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 130px; CURSOR: hand; HEIGHT: 132px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpeqv5WCUANeYsnz8LwtY3ZmkbKyynhYhgg4UdmZ4S64SE-brh2H52yb6GqO5Vnldw5zlehaTBbfT8vTQlp9CsqR_sJFW2Y_TKpDO0FZaOT7JWLN8lubfhwIJnYjIKgzIik6nuYswopKtt/s400/Antica+Babilonia.jpg" border="0" /></a><br /><variable description="Link Color" name="mainLinkColor" value="#e25984" default="#bf277e" type="color"></b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">12 novembre 2008: 5° anniversario dalla strage di Nassiriya in cui 12 carabinieri, 5 soldati dell'esercito e 2 civili rimasero uccisi dal vile attentato alla base italiana "Maestrale".</span><br /><br /></p><div id="wrap2"></div><!-- end outer-wrapper -->MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-72035099904968828872008-10-31T19:35:00.002+01:002008-10-31T19:41:05.238+01:00HAPPY HALLOWEEN<div align="center"><span style="color:#330033;"><span style="font-family:lucida grande;"><span style="font-size:180%;"><strong>FELICE HALLOWEEN!<br /></strong>A grandi e piccini...<br /></span></span></span><br /><br /><?xml:namespace prefix = b /><b:include name="all-head-content" data="blog"></b:include><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5263389579096429250" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 262px; CURSOR: hand; HEIGHT: 262px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3eIwXn26tt3zJTISAwBefR19Gi03XXFWHbpQ44xFd3Gf4-nuk-kf_cV2X7Z9WxGGOVNXqYAdwIfmyqUXG8Zs7w-Cc20561S-llsgEu3VvG-B1Qm2GCCE9ydRQMeUD4JJDkCNa3bV28tfd/s400/Zucca.jpg" border="0" /></div>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-20225763291854919512008-10-06T11:29:00.018+02:002008-10-06T18:33:56.331+02:00Conigli, anatre, gatti&co... IL MAGICO MONDO DI B. POTTER<span style="font-family:trebuchet ms;">Sono malata... uff... </span><br /><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Arrivano i primi freddi e scatta il raffreddore con complicazioni all'orecchio. Oltretutto posso curarmi solo con medicine pediatriche, per non compromettere l'allattamento di Alessandro. Risultato: invece che con tre giorni di antibiotico da cavallo, se va bene, guarirò con dieci giorni di aerosol!</span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsgDhbqTsOKKfThw9Ghorf4RLF3Jq1NNiMV0xQ6Z3AzKY_lWOPS3YSZaLd-n5TEWrBFW_rMuv3NwEJqzfSVIhIydwYUQeBgclT7XmuigHsu7hWFzuh7UFA9GRoLg_MMp1F8zYQ55Qai98I/s1600-h/Pettirosso.gif"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5253997303844858658" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsgDhbqTsOKKfThw9Ghorf4RLF3Jq1NNiMV0xQ6Z3AzKY_lWOPS3YSZaLd-n5TEWrBFW_rMuv3NwEJqzfSVIhIydwYUQeBgclT7XmuigHsu7hWFzuh7UFA9GRoLg_MMp1F8zYQ55Qai98I/s400/Pettirosso.gif" border="0" /></span></a><br /><span style="font-family:trebuchet ms;">Per festeggiare i quasi due mesi del mio tesoro, gli ho regalato il suo primo libro: è una versione cartonata delle storie di Beatrix Potter. Si, lo so che è presto, ma in realtà il regalo l'ho fatto a me stessa perché non ho resistito alla tentazione di comprare questo delizioso libretto tattile e poi non è troppo presto per cominciare a trasmettere una sana passione ad Alessandro, quale quella che i suoi genitori hanno per i libri!<br /><br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVSmx50MeBbHI1KCuGqpns9BKnhHpeMaJjwF0ZTfAMAD9DtcWByz2vh_TWPZDVUb5zVxhsiL4F6T4XF30N4h-f-acN_Bqbs13N3oy4PaLTUSLgwYnQHhfqBBB9WOGedDAZDLEfOYOVT_nj/s1600-h/B.Potter.jpg"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5253997050547369762" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVSmx50MeBbHI1KCuGqpns9BKnhHpeMaJjwF0ZTfAMAD9DtcWByz2vh_TWPZDVUb5zVxhsiL4F6T4XF30N4h-f-acN_Bqbs13N3oy4PaLTUSLgwYnQHhfqBBB9WOGedDAZDLEfOYOVT_nj/s400/B.Potter.jpg" border="0" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">Beatrix Potter è una delle più grandi disegnatrici inglesi e non di libri per ragazzi. Vissuta tra Otto e Novecento ha inventato: il libro tascabile per ragazzi, gli animali vestiti come uomini, la passione per determinate creature prima viste solo buone da mangiare. In tutto scrisse 23 libri, pubblicati in piccolo formato adatto per i piccoli lettori. In Inghilterra è un'istituzione: esiste una catena di negozi interamente dedicati a gadget sul suo mondo e la sua casa, nel Lake Distritc, dove trasse l’ispirazione per le sue illustrazioni, è diventata un museo.<br />Nel 2006 è stato realizzato, con la regia di Chris Noonan, il film <em><span style="color:#993399;">Miss Potter</span></em>, la biografia per immagini della vita della donna che s'impose sul mercato dei libri per bambini con personaggi oggi arcinoti quali <em>Peter Rabbit</em>, <em>Jeremy Fisher</em> e <em>Mrs. Tiggy-Wink</em>le; una donna che, dietro l'apparenza delicata e la pressione di una famiglia conservatrice, dimostrò di possedere un'anima libera e un'invidiabile determinazione. Il ruolo della protagonista è affidato a Renèe Zellweger.Il film si culla in un’atmosfera un po’ leziosa sospesa tra sogno e realtà: disegni parlanti, ansie e illusioni di una donna anticonformista che ha rinunciato a buona parte dell’eredità per tutelare i boschi inglesi.<br />In Italia fino a non molti anni fa si trovava solo materiale di importazione su Beatrix Potter, poi la Sperling & Kupfer ha acquistato i diritti per fare i libri e gadget. Inoltre su Italia 1 sono andati in onda i cartoni animati prodotti dalla BBC, che sono reperibili anche su videocassetta. Diciamo che siamo ancora molto lontani dalla passione che ho visto in Inghilterra, dove Peter Rabbit e soci sono quasi personaggi nazionali, ma una vasta fascia di stimatori c'è ormai anche qui da noi.<br />Ecco una rapida carrellata dei personaggi creati dalla fantasia di Miss Potter: </span><br /></div><div><br /></div><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUch0FIBp4kFXEt2n7ZMRzE6ddywYHdioyA0Tb61pzu4KK8xzxgShArQaSJi-WoVcRWnk4fNPd6QyKxSGIoLqSmdj7Svc5EZ7ihoq4RmovnDq3fzpLG0JNxRqEtZ3p4b6P4q4ynwAb6eVW/s1600-h/Peter.gif"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5253991689040382498" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUch0FIBp4kFXEt2n7ZMRzE6ddywYHdioyA0Tb61pzu4KK8xzxgShArQaSJi-WoVcRWnk4fNPd6QyKxSGIoLqSmdj7Svc5EZ7ihoq4RmovnDq3fzpLG0JNxRqEtZ3p4b6P4q4ynwAb6eVW/s400/Peter.gif" border="0" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"> <em><span style="color:#6600cc;"><strong>Peter Coniglio</strong></span></em> è il personaggio più noto di Beatrix Potter: è il figlio di una famiglia di coniglietti che vivono in campagna. Dal pelo morbido e colorato e dalla simpatia innata, adora cacciarsi nei pasticci ed è l'antenato di tutti i conigli famosi, fino a Roger Rabbit, arrivati sui nostri schermi.</span></div><div><br /><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><em><span style="color:#6600cc;"><strong></strong></span></em></span></div><div align="justify"><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXmHZgushMR9zmf0n4zCwXSzS7BQ2CseDgJM3dsnOPeAMzfKiAsLcE17JDcq48rFZZ-DXcJdpd3maR5Q4d74LRd8EVMbn1HIYaBBah5F_3TnG5mOsvgYCq_EntrOJGMfFNXbM2SiKxevJx/s1600-h/Jemima.gif"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5254043842765755938" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXmHZgushMR9zmf0n4zCwXSzS7BQ2CseDgJM3dsnOPeAMzfKiAsLcE17JDcq48rFZZ-DXcJdpd3maR5Q4d74LRd8EVMbn1HIYaBBah5F_3TnG5mOsvgYCq_EntrOJGMfFNXbM2SiKxevJx/s400/Jemima.gif" border="0" /></a><span style="font-family:trebuchet ms;"><em><span style="color:#6600cc;"><strong>Jemima</strong></span></em> è una papera bianca che vive in campagna, in mezzo al verde. Molto curata nel vestire, è però abbastanza ingenua, e rischia di diventare preda di una volpe travestita da gentiluomo. Tutto però finirà per il meglio. Non è uno dei personaggi più celebri di Beatrix Potter, ma è abbastanza sfruttato.</span><br /><br /><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"><em><span style="color:#6600cc;"><strong><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIK9s1d6Qh-N0IKdXLBmxFvT97pVrXzXE9Pyyx750AT7bygJxGXSTTN6ZKA4eSRXcYUwdOml5hNVKw2g67Njntof8MhfuZa7lIw9CXG55Au2JOEwpAtQqy5sYF0rE4FYnsfkPa_HVdVRn4/s1600-h/Tom.gif"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5253993824677021378" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIK9s1d6Qh-N0IKdXLBmxFvT97pVrXzXE9Pyyx750AT7bygJxGXSTTN6ZKA4eSRXcYUwdOml5hNVKw2g67Njntof8MhfuZa7lIw9CXG55Au2JOEwpAtQqy5sYF0rE4FYnsfkPa_HVdVRn4/s400/Tom.gif" border="0" /></span></a></strong></span></em><span style="font-family:trebuchet ms;"><em><strong><span style="color:#6600cc;">Tom il gatto</span></strong></em> e la sua famiglia, composta da sua madre <span style="color:#6600cc;"><em><strong>Tabitha Twitchit</strong></em></span> e dai fratellini Flopsy Mopsy e Moppet, sono altri protagonisti noti delle opere di Beatrix Potter. Anzi, dal punto di vista dei gadget, sono secondi solo a Peter Rabbit.<br /></div></span><div><br /><br /></div><div align="justify"><br /><span style="color:#6600cc;"><em><strong><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA0vSv2asHhRhdFbuBYiFNCkHumn2hlAqr6GX7EFx90KZstynfamW-wr559Pk8vyHrQKDZqUwyMXIqoWTtNEtyM-EAwWzPIrFZulQg8mw-K11lZhAkLiz9xkp4vE4c5nO3S4i_yGiDOxZB/s1600-h/Nutkin.gif"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#6600cc;"><em><strong><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5253994079700880290" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA0vSv2asHhRhdFbuBYiFNCkHumn2hlAqr6GX7EFx90KZstynfamW-wr559Pk8vyHrQKDZqUwyMXIqoWTtNEtyM-EAwWzPIrFZulQg8mw-K11lZhAkLiz9xkp4vE4c5nO3S4i_yGiDOxZB/s400/Nutkin.gif" border="0" /></strong></em></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">Lo scoiattolo Nutkin</span></strong></em></span><span style="font-family:trebuchet ms;"> è un altro adorabile e vivacissimo rompiscatole che adora cacciarsi nei guai, soprattutto con il vecchio gufo <em><strong><span style="color:#6600cc;">Old Brown</span></strong></em>. appartiene a quella specie ora abbastanza rara, dello scoiattolo rosso europeo.<br /></div></span><div><br /></div><div align="justify"></div><p align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="color:#6600cc;"><strong><em><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjawFmkBbJ1F5ZP6ZC-g9o_KaeKTeBqwuFn7ldYqGcY63B_S7H7XVsYryjmTMatooIzNzZW08bifvxtx9jd_uOzmaUK-BRFHqBZzVPjzk-DS_GttUoMKsFpYzlbN5MHRaB9IS8X1TxCia9K/s1600-h/Jeremy.gif"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5253994399661869890" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjawFmkBbJ1F5ZP6ZC-g9o_KaeKTeBqwuFn7ldYqGcY63B_S7H7XVsYryjmTMatooIzNzZW08bifvxtx9jd_uOzmaUK-BRFHqBZzVPjzk-DS_GttUoMKsFpYzlbN5MHRaB9IS8X1TxCia9K/s400/Jeremy.gif" border="0" /></span></a>Mr. Fisher</em></strong></span> è un ranocchio che vive in mezzo al verde, è molto elegante, ama essere aggiornato su tutte le novità della moda e dell'attualità ed adora pescare.</span></p><div><br /></div><div align="justify"><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOY_XLZ8788Vbew57ORTPnTqWDnyL4J5-qwX_7Kf6cYrVU_qzaRXartY7vYv99mT0yaftZldeSOajNuMKdAxPCIkWsmxcFOq0BGXMlbkx2rCAVg9Je4PWksic7ZvI7ZrfrlULJxVLUiLu_/s1600-h/246300.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5254045479549435698" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOY_XLZ8788Vbew57ORTPnTqWDnyL4J5-qwX_7Kf6cYrVU_qzaRXartY7vYv99mT0yaftZldeSOajNuMKdAxPCIkWsmxcFOq0BGXMlbkx2rCAVg9Je4PWksic7ZvI7ZrfrlULJxVLUiLu_/s400/246300.jpg" border="0" /></a><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong><span style="color:#6600cc;"><em>Hunca Muncha</em></span></strong> ed i suoi piccoli sono altri dei personaggi dell'universo di Beatrix Potter: i piccoli sono birbanti, a tratti un po' delinquentelli, ma si tratta comunque dei primi topi in abito da uomini che abbiamo. Un altro topo celebre è <em><strong><span style="color:#6600cc;">Samuel Whiskers</span></strong></em>, che vive in città, ed aiuta un sarto a creare dei vestiti per le grandi occasioni.</span><br /><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">(<span style="color:#990000;">Post - Post Scriptum</span>: mi scuso se latito sul web e se non riesco a rispondere a i vostri commenti, ma soprattutto mi spiace non poter passare come un tempo, quasi quotidianamente su tutti i blog amici. Quando riesco vi leggo sempre con piacere e noto che non vi mancano mai gli spunti per scrivere pagine che fanno sorridere, riflettere... continuate così, se vi può essere d'incentivo per continuare ad essere prolifici scrittori, sappiate che siete una bella ricarica per una mamma stremata che riesce a ritagliarsi qualche pausa per se stessa e per sapere cosa succede nel mondo, virtuale e non!).</span></div>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-6234355756914205672008-09-11T20:39:00.004+02:002008-09-13T19:02:39.888+02:001 MESE DOPO...<div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Oggi Alessandro compie un mese… è tempo di un primo bilancio.<br />La mia vita è stata completamente stravolta e inondata di una felicità che non credevo possibile. Certo, i ritmi sono ancora da assestare, io devo ancora imparare un sacco di cose, tra cui ad interagire sempre di più con il mio cucciolo. Ogni tanto lo guardo e gli dico “dai una mano alla mamma, dobbiamo imparare a conoscerci io e te!”.<br />Le poppate si susseguono ancora senza una vera regolarità, ma la notte quasi sempre riesco a dormire e questo aiuta, anche se fino a qualche mese fa cinque ore mi sembravano un misero riposo.<br />Ovviamente ci sono mattinate in cui mi pare di non concludere niente e mi è capitato di aprire la porta al postino in mutande. Ci sono anche sere che mi faccio il mio piantino liberatorio e consolatore, ma poi guardo Alessandro in quei suoi occhioni buoni, di un colore ancora indefinito e la vita torna ad essere una cosa meravigliosa. </div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5244836431981466354" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtbx5tYWsZfKyQ0nzrkvmSvJR0q6sEg8Q1vxUIeTJWqqt0awW4dyur3OCm3ELqRCUv-hac8NaBwbZnsx2z5wLoThKs_LkB97LOXwRcqvIP5LLBh7bh5u9JtSi7JON9YLCetgEVynnOHy1w/s400/A45.+Alessandro+(25+gg)+con+la+mamma.JPG" border="0" /><br /><p align="justify"><br />Il cucciolo ha rivelato in pieno la sua indole da leoncino e anche un po’ da dittatore: odia essere vestito, pertanto nonostante un armadio zeppo di vestitini deliziosi, regalo di zia e nonne, continua ad andare in giro in canottiera o in body da vogatore… chissà, forse essendo nato a Venezia, vuole fare il gondoliere! Tra una poppata e l’altra vorrebbe stare sempre in braccio o a spasso con la carrozzina: se provo a metterlo nella sdraietta, urla e diventa rosso come se lo stessi legando con la camicia di forza di Houdini. Risultato: ho la schiena a pezzi e a furia di macinare chilometri, sono già tornata in quasi tutti i miei vestiti e mi verranno due polpacci stile Roberto Baggio!<br />Ogni tanto mi chiedo quanto durerà questo periodo di rodaggio e mi prende un po’ l’ansia, ma penso che questo è un momento irripetibile della vita della mia famiglia e torno a godermelo in pieno.<br />Giorgio continua ad essere un papà esemplare: mi può sostituire in tutto tranne che nel nutrire il piccolo tiranno, anzi, su certe cose è più attento e apprensivo di me!<br />Sabato scorso i miei uomini mi hanno concesso due ore di libertà: mentre loro ascoltavano i Pink Floyd a tutto volume e poi andavano a spasso, io mi sono concessa il lusso di andare dalla parrucchiera. È incredibile come, con un bambino di un mese, valuti preziosissimi quegli spazi tutti per te che prima davi per scontati!<br />Ora il mio mezzo metro di tirannia sta già cominciando ad agitarsi: la giornata è stata lunga e prima del bagnetto rilassante il lupetto famelico sta reclamando un rabbocchino di latte!</span><br /><variable description="Blog Description Font" default="normal normal 80% Helvetica,Arial,Verdana,'Trebuchet MS', Sans-serif" value="italic normal 143% Verdana, sans-serif" type="font" name="blogDescriptionFont"></p>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-86803714786013472052008-08-23T23:20:00.003+02:002008-08-23T23:29:42.386+02:00LA NASCITA DI ALESSANDRO<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdSGXsi4gPm_CCHKQm28oGy0o3f-s2IW0x5p4T7Ywae8MRmmwtnBstFMYh_FFCCDKhyv7NBIel9nID3wy8n-Ytygk02G0sF0YM1kjmJBhFL5m2OZI83uTHoXpYVpcN5-NZon5ia77f1pp1/s1600-h/sono+arrivato+da+1+ora.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5237827842286444818" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdSGXsi4gPm_CCHKQm28oGy0o3f-s2IW0x5p4T7Ywae8MRmmwtnBstFMYh_FFCCDKhyv7NBIel9nID3wy8n-Ytygk02G0sF0YM1kjmJBhFL5m2OZI83uTHoXpYVpcN5-NZon5ia77f1pp1/s400/sono+arrivato+da+1+ora.jpg" border="0" /></a><span style="font-family:trebuchet ms;">Eccomi qui, in uno dei rari momenti di tregua tra poppate, cambio pannolini e ninne nanne.<br />Non che mi possa lamentare, dal momento che il mio cucciolo ha da subito rivelato la sua indole pacifica e ha capito che di notte si dorme e di giorno si fa vita sociale. Fin dalla seconda notte ho potuto tirare cinque ore filate di sonno!<br />La vita da neo-mamma è una cosa stupenda, soprattutto se si ha la fortuna di condividere ogni scoperta, ogni piccolo gesto che entra a far parte del quotidiano, con un meraviglioso neo-papà, che affronta con entusiasmo ogni nuova sfida, dal cambio pannolino al momento del ruttino.<br />Anche per ringraziare quanti hanno lasciato un saluto di benvenuto o un augurio nel post precedente, ma soprattutto negli scorsi 9 mesi, devo spendere qualche parola per raccontare il percorso che ha portato alla nascita della mia stellina, questo cucciolo che ora, mentre scrivo, è vicino a me nella sua <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">culletta</span> con gli occhioni spalancati che sembrano chiedermi cosa ho da fare tanto rumore su questi tasti. Devo sbrigarmi, prima che mi richiami all'ordine e pretenda la sua razione <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">pre</span>-nanna di latte!<br /><br />Tutto è cominciato lunedì 11 agosto, con ben 9 giorni di ritardo sulla data presunta per il parto.<br />Sono andata a fare il monitoraggio di controllo e mi è stato detto che il martedì mattina mi avrebbero ricoverata per indurre il parto.<br />Tanto per far capire che ci teneva a dire la sua, il bambino ha cominciato a dare avvisaglie la notte intorno alle 2 del mattino, quindi niente ricovero, ma gita in pronto soccorso, dove mi hanno trasferita in reparto, dicendomi che ero in <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">pre</span>-travaglio e le cose sarebbero andate per le lunghe, ma il parto era aperto.<br />La giornata di martedì è stato un lento trascinarsi di contrazioni regolari, ma non ancora sufficienti ad indurre il <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">teppistello</span> a cominciare la discesa verso il mondo esterno. Martedì notte volevo morire, più che altro per il sonno dopo due notti in bianco solo con brevi sonnellini tra una contrazione e l’altra!<br />Mercoledì mattina ero disposta anche ad un cesareo purché Alessandro venisse fuori, ma all’Ospedale <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4">dell'Angelo</span> di Mestre sono stati bravissimi: non mi hanno nemmeno stimolata con il gel o l’ossitocina, perché si sono resi conto che il bambino era pronto a nascere, ma bisognava rispettare i tempi stabiliti dalla natura. Medici e ostetriche, ma soprattutto l’ostetrico che ha fatto nascere il mio bambino, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5">Berardino</span>, sono stati di un’umanità meravigliosa e mi hanno supportata e confortata anche quando mi veniva da piangere per la stanchezza.<br />Alle 10 del mattino mi hanno detto che se volevo partorire in acqua, quello era il momento di entrare in vasca. Ancora ringrazio <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6">Berardino</span> per aver supportato questa mia idea sul parto in acqua, anzi, di avermi incoraggiata in questa scelta che, per me, era solo una delle tante idee che avevo in merito al parto, non sapendo bene cosa aspettarmi.<br />Nella vasca mi sono sentita subito meglio e le contrazioni sono diventate più forti, ma la respirazione regolare, il tepore, la sicurezza di essere ben assistita soprattutto la costante presenza di mio marito che mi ha aiutata in ogni fase, faticando non poco a sorreggermi e massaggiarmi la schiena, sono stati gli elementi che mi hanno dato la forza di spingere fuori la bella testina di Alessandro in meno di 2 ore.<br />Quando mi sono resa conto che il bimbo era fuori, me lo sono immediatamente trovato appoggiato sulla pancia, con ancora il cordone ombelicale che pulsava e lui con gli occhi aperti, guardava spaesato in direzione del mio seno.<br />Non si riesce a descrivere cosa si prova in quel momento, quando per la prima volta guardi tuo figlio negli occhi. È un momento che rimarrà solo nostro, mio e di Alessandro, per sempre.<br />Tralascio la descrizione della routine post-parto, dico solo che ero talmente sfinita, ma anche esaltata che non mi sono resa conto dei punti e della debolezza finché non sono tornata in camera e mi sono addormentata come un sasso con il mio bambino vicino. Al risveglio il fenomeno si è subito attaccato alla tetta come un vero leoncino famelico e lì mi sono venuti i lucciconi: non mi capacitavo di avere finalmente in braccio una simile meraviglia… E non prendete in giro il mio orgoglio di mamma!<br />Siamo tornati a casa sabato mattina dopo una degenza di soli 3 giorni. La pediatra e le infermiere del nido che non finirò mai di ringraziare per quanto sono state disponibili, notte e giorno, ci hanno rassicurati sul fatto che tutto andava bene, anche il calo di peso fisiologico è stato perfettamente nei parametri previsti.<br />Si parla tanto di favorire il rapporto madre-bambino anche grazie all’allattamento al seno e devo dire che essere supportati fin dal primissimo istante, come è successo a me, è fondamentale, tanto che al momento di uscire dal reparto mi è presa un po’ di insicurezza.<br />Ma poi sono scesa dalle scale mobili con il mio fagottino in braccio e ho raggiunto Giorgio nel parcheggio che finiva di montare il seggiolino per l’auto e lì ho capito che la vera avventura stava iniziando in quel momento.<br /><br /><em><span style="color:#663366;">Un grazie infinito dal profondo del cuore a: Viviana, Barbara, Lucia, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_7">Berardino</span>, tutte le infermiere e le ostetriche, nonché i medici del reparto di maternità dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, per aver contribuito a rendere la nascita di Alessandro Carlo un’emozione bellissima e dolcissima.</span><br /></em></div></span>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com26tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-20649135697217769152008-08-17T18:27:00.005+02:002008-08-17T18:51:04.209+02:00IL LIETO EVENTO<div align="center"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:180%;color:#3333ff;"><strong>BEN ARRIVATO, ALESSANDRO!</strong></span></div><div align="justify"><strong><span style="font-family:Trebuchet MS;font-size:180%;color:#3333ff;"></span></strong> </div><div align="justify"><strong><span style="font-family:Trebuchet MS;font-size:180%;color:#3333ff;"></span></strong> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"><strong><span style="font-family:Trebuchet MS;font-size:180%;color:#3333ff;"></span></strong> </div><div align="justify"><strong><span style="font-family:Trebuchet MS;font-size:180%;color:#3333ff;"></span></strong> </div><div align="justify"><strong><span style="font-family:Trebuchet MS;font-size:180%;color:#3333ff;"></span></strong> </div><div align="justify"><strong><span style="font-family:Trebuchet MS;font-size:180%;color:#3333ff;"></span></strong> </div><div align="justify"><strong><span style="font-family:Trebuchet MS;font-size:180%;color:#3333ff;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5235524473575964194" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3UFwcmHCzgLciTKQ7BabgUCJ-NqAijjybAQV90TRyKFVN5x_Wi-vAL-kn41HTFyLHhNWx3aL13XedqZaOUEcfylcB37FDdlFJtj0IitSxAFogd_XcX3_eECVzQFgcDGCWzgqU7ZSdHkdk/s400/natoglitter.gif" border="0" /></span></strong></div><div align="justify"><strong><span style="font-family:Trebuchet MS;font-size:180%;color:#3333ff;"></span></strong> </div><div align="justify"><strong><span style="font-family:Trebuchet MS;font-size:180%;color:#3333ff;"></span></strong> </div><br /><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:130%;">Venezia, 13 agosto 2008</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:130%;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:130%;">ore 12.38...</span></div><div align="justify"><span style="font-family:Trebuchet MS;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:Trebuchet MS;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:Trebuchet MS;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:Trebuchet MS;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:Trebuchet MS;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong><span style="color:#3333ff;"></span></strong></span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong><span style="color:#3333ff;"></span></strong></span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="color:#3333ff;"><span style="font-size:130%;"><strong><span style="color:#3333ff;">... Adesso il mondo brilla della luce di una nuova stellina!</span></strong><br /></div></span><p></span></span></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p> </p><p></p><p></p><p></p><p></p>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-89474367227144735402008-07-15T12:10:00.006+02:002008-07-15T13:50:48.358+02:00LA LUNGA ATTESA<div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Non so più cosa fare per ingannare il lungo trascorrere delle giornate...</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Mancano circa due settimane e poi finalmente potrò abbracciare Alessandro, ma questi ultimi giorni sono di una noia mortale.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Anche perché dopo che sono caduta accidentalmente in casa (con inevitabile corsa al pronto soccorso, dove, grazie a Dio, mi hanno rassicurata sul fatto che non era successo niente al bambino!), sono praticamente agli arresti domiciliari. Nel senso che non mi sento più tanto sicura ad andarmene in giro da sola.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Quindi le mie uscite sono limitate a delle rapide sortite dopo le cinque del pomeriggio, quando l'afa mi concede un attimo di tregua, giusto per fare la spesa oppure quattro passi in paese.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Devo ammettere che dopo un po' la smania di sistemare il "nido" comincia ad annoiarmi: è bello preparare la cameretta e sistemare i vestitini del bambino, ma questa full-immersion nella vita di una massaia comincia a pesarmi. Così per evitare di trasformarmi in una "Desperate Housewife" (senza nemmeno la consolazione di avere un fisico come Eva Longoria!), ho abbandonato il ricamo a punto croce e mi sto dedicando alla sperimentazione culinaria, almeno sfogo la mia parte creativa e quella golosa!</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Per fortuna lunedì arriva la mamma, così avrò un po' più di compagnia e magari mi concederò un paio di pomeriggi in piscina.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel frattempo, a parte emulare Firmino e divorare libri (più qualche tonnellata di gelato alla crema con le amarene sciroppate sopra!), durante le ore che passo al pc, mi sono concentrata sulla ricerca della casa per la settimana bianca in Val Gardena.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:Trebuchet MS;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:Trebuchet MS;"></span></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5223205927706453506" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpU0WGN3zIxMWIscZhsQ0ikQ-yI8BWhPtokNEjNWTsLGM4ezt__TN9hxgLIAhXjuyh-6c1tnFIXb2OydPLG8rH1tyeRi-4TLRXeNp7D2Xem-s23RqhZVYaS9yEekapcS_zVGoX0_pItgPW/s320/val-gardena-inverno.jpg" border="0" /><br /><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Ci tengo che Alessandro trascorra le sue prime vacanze di Natale negli stessi posti dove io ho imparato ad amare la montagna e gli sport invernali, dove il tramonto tinge la valle di un rosa unico al mondo.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">E visto il caldo di questi giorni, vi saluto con queste immagini alquanto "rinfrescanti"!</span><br /></div><div align="justify"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5223194193313024482" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi64am9VDxTI3YaGQyKoaaY9sWtNA3Y7sCfrQs_JaY0G5jhZSr_wslDpHpu8zRkSf5tB19DjZjRFukIRgBvm0_QHVSXUc-HuhY4uh5W0NFLywylQq_hx1av8WGKRMPHvNwcGNzvNQrtem9f/s320/freiz01.jpg" border="0" /></div>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com36tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-46044210726438632962008-07-10T16:57:00.007+02:002008-07-10T17:52:40.183+02:00FIRMINO, IL TOPO CHE DIVORA I LIBRI<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht9pOHVI8fjV_2J9XBWUFApBb0qcPdunZIdLmqZdQqv5WTVXbqxTHfLuiQDBPMe7S0KrL_UFw9KS6YiVeFPWQh8qWrDmM5rPXBM-yzUQsZIUACgnJ0wT6fzb_P1-jAP0LncWb8dSNVW9qR/s1600-h/firmino1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5221407516704971362" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht9pOHVI8fjV_2J9XBWUFApBb0qcPdunZIdLmqZdQqv5WTVXbqxTHfLuiQDBPMe7S0KrL_UFw9KS6YiVeFPWQh8qWrDmM5rPXBM-yzUQsZIUACgnJ0wT6fzb_P1-jAP0LncWb8dSNVW9qR/s320/firmino1.jpg" border="0" /></a><span style="font-family:trebuchet ms;">Ho iniziato a leggere questo libro un po' per scherzo <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_0">perché</span> io non amo molto i libri che diventano di moda troppo in fretta, i classici <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">best</span>-<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">seller</span> che d'estate trovi <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_3">scontati</span> in bella mostra all'ingresso delle librerie nei centri commerciali. ok, questa mia affermazione può apparire un po' snob, ma <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4">tant</span>'è.</span><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Eppure, incuriosita dal bel disegno di questo topino (anzi ratto!) che campeggia sulla copertina, mi sono lasciata tentare. Tornata a casa sono stata risucchiata dalla storia di Firmino, tenera, toccante e anche scanzonata.</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Firmino è la creatura letteraria del sessantaquattrenne americano <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5">Sam</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6">Savage</span>, all'esordio nella narrativa, edito da Einaudi Stile libero. È un il ratto che divora e legge tutti i libri della libreria in cui è nato e vive. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Firmino è un topo nato in una libreria di Boston negli anni Sessanta. E' il tredicesimo cucciolo della nidiata, il più fragile e malaticcio. La mamma ha solo 12 mammelle e Firmino rimane l'unico escluso dal nutrimento. Scoraggiato, si accorge che deve inventarsi qualcosa per sopravvivere e comincia ad assaggiare i libri che ha intorno. Scopre che i libri più belli sono i più buoni. E diventa un vorace lettore, cominciando a identificarsi con i grandi eroi della letteratura di ogni tempo. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Questo ratto riesce ad affascinare il lettore non solo perché sa appassionarsi al funzionamento di uno sciacquone da toilette, ma sa anche viaggiare in ogni classico, dal Medioevo ai giorni nostri. Accattivante e repellente, Firmino è un <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_7">tipaccio</span> dai pensieri incestuosi (dopo mezzanotte diventa anche un grande consumatore di film porno!). </span><span style="font-family:trebuchet ms;">Firmino è talmente umano, forse troppo che è capace di assomigliarci.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Il risvolto più interessante di questo libro insolito è che si tratta di un racconto in grado di interagire con il lettore: è il catalogo di una biblioteca possibile e insieme infinita, è un gioco intelligente su gusti e mode letterarie, è una caccia al libro al quale Firmino allude senza darne il titolo.<br />Firmino è la voce di tutti quelli che considerano la lettura e la fantasia il cibo <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_8">più</span> prezioso per l'anima. Un magico racconto <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9">dickensiano</span> nero, divertente e malinconico sul potere di redenzione della Letteratura.<br /></div></span><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5221408100820523634" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi455Tq6lOGLsGlt2FyIty_dzkzXkIlMe9aRksdlOAt0oBaEgV44_s9vk4zaxCR-XcthWnOgmWuqEq8tJtL00M3GmCcRgqgpFtwjtUoOUXQzrOUjoGTE0K-EeLeem3tQmN6MQgxOo_VRWJm/s400/firmino.jpg" border="0" /> <p align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Questo è quanto hanno detto due lettori d'eccezione, assai più titolati di me per dare giudizi. Riporto i loro commenti <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_10">perché</span> li condivido completamente.</span><br /><br /></p><p align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="color:#330033;"><em>«Non ne potevo <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_11">più</span> di topi. Sono ovunque: al cinema, in televisione, nei fumetti, nelle fogne sotto casa. Poi ho conosciuto Firmino. Solo un <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12">topastro</span> sfigato e malinconico come lui mi poteva rimettere in pace con il mondo dei roditori».</em> N. <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_13">Ammaniti</span></span></span></p><p align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="color:#330033;"><em>«Firmino, il topo che <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_14">Walt</span> Disney avrebbe inventato se solo fosse stato <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_15">Borges</span>. Se leggere è il vostro piacere e il vostro destino, questo libro è stato scritto per voi».</em> A. <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_16">Baricco</span></span></span></p><p><span style="font-family:trebuchet ms;"></p></span>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-55526496190014500312008-07-04T13:37:00.005+02:002008-07-15T13:55:47.732+02:00INDEPENDENCE DAY<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGEza1tjNT0kdgIgBHnGiYIgz_IAUNrO5ewuezkETVWc0WsJnw15U7Mq6YgTq4o9cXLxoSehWzMtcQxEz_juhDG6yNIV9KLcatGJK50keJ5nCwik15OLJmb2UazC02u2cesaB_nQt-8vls/s1600-h/fourthpostersmall.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5219125433076881938" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGEza1tjNT0kdgIgBHnGiYIgz_IAUNrO5ewuezkETVWc0WsJnw15U7Mq6YgTq4o9cXLxoSehWzMtcQxEz_juhDG6yNIV9KLcatGJK50keJ5nCwik15OLJmb2UazC02u2cesaB_nQt-8vls/s400/fourthpostersmall.jpg" border="0" /></a> <span style="font-family:trebuchet ms;">Per gli Americani il 4 luglio si festeggia la festa più importante dell'anno, c</span><span style="font-family:trebuchet ms;">elebrata con rigore, secondo alcuni schemi tradizionali: parate, patriottismo, fuochi artificiali, pic-nic e tanto altro: è la festa dell'indipendenza.</span><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Il 4 luglio l'America si ferma per celebrare se stessa. E' un giorno che gli europei ed, in particolare, gli italiani fanno spesso fatica a comprendere fino in fondo. Non è un semplice giorno di festa, non si tratta di "un giorno in più di vacanza" come, invece, è spesso per noi il 25 aprile. E' un giorno che ogni americano è orgoglioso di celebrare. E' importante notare che si dice "celebrare" la festa del 4 luglio e non semplicemente "festeggiare" il 4 luglio, in quanto il verbo "celebrare" porta con se tutta una serie di significati profondi, quasi un alone di sacralità, che, invece, la semplice parola "festeggiare" non riesce ad evocare.</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5219123143859313138" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHFZvNyDrSfKFzH8bnvHlzrw1dSUSg7XtGBYqbRAEra9yuOim7mWsJB8mbKOB_9BLa6oOUbYVEgX_SQI_oLEMvLEIEnDeOwftxSRm1YE692OpK-9j4bev6ZdQX6RWeeF4piDaCbnxvm0Ey/s320/4luglio.jpg" border="0" /><br /><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Banalmente, si può dire che il 4 luglio si celebra la festa dell'indipendenza (Independence Day) delle colonie americane, ottenuta dall'Inghilterra nel 1776. Questa è la data che, per un americano, segna la nascita della democrazia nel suo paese. Questa è la data che segna la vera nascita degli Stati Uniti d'America e, poiché gli Americani si sentono profondamente attaccati alla loro patria, tanto da identificarsi interamente con essa, si può dire che il 4 luglio è la festa anche degli Americani stessi.<br /></div></span>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-62903869544412632212008-07-04T12:31:00.010+02:002008-07-15T11:42:29.986+02:00LA REGINA VENEZIANA<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwxMaKMtzn0Jb0JpuiynDQlsgWNfuQPH0WrfvkmfDOuqh7CgYPaUDY3TFq8THMBWu7ZULhYdQfmxt-IQ9_yza-SXNGw_6jP4YttOchTlkBvH9hf_0PUTcN11Qkighvu-1tADxQE1Xc9kmY/s1600-h/La+regina+Veneziana.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5219107943970052530" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwxMaKMtzn0Jb0JpuiynDQlsgWNfuQPH0WrfvkmfDOuqh7CgYPaUDY3TFq8THMBWu7ZULhYdQfmxt-IQ9_yza-SXNGw_6jP4YttOchTlkBvH9hf_0PUTcN11Qkighvu-1tADxQE1Xc9kmY/s320/La+regina+Veneziana.jpg" border="0" /></a><?xml:namespace prefix = b /><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">In questi giorni di attesa, mentre il pancione lievita a dismisura e le scorte di ghiaccioli sembrano finire sempre troppo in fretta, sto dando praticamente fondo alla mia libreria. La settimana scorsa ho riletto un libro che mi era piaciuto molto e sono rimasta ancora più affascinata dalla particolarità del personaggio di Caterina <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">Cornaro</span>, Regina di Cipro.</span></b:skin><br /><b:skin><span style="font-family:Trebuchet MS;">Sebbene "<em><span style="color:#993399;">La Regina veneziana</span></em>" di Silvia <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">Alberti</span> de <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">Mazzeri</span> sia un romanzo, dalla ragnatela di intrighi, amori e tradimenti che l'autrice narra con tono incalzante, emerge il ritratto di una regina intelligente e bellissima, sullo sfondo di un'epoca avvincente, che vide la grandezza della Serenissima Repubblica di Venezia all'apice del su splendore.</span></b:skin></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">Caterina <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">Cornaro</span> (Venezia, 25 novembre 1454 – Asolo, 10 luglio 1510), nobildonna veneziana, fu regina di Cipro ed Armenia.<br />Figlia del veneziano Marco <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4">Cornaro</span> e di Fiorenza <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5">Crispo</span>, apparteneva a una delle famiglie più ricche ed influenti della Serenissima, i Corner.<br />Fu educata in monastero a Padova fino all'età di 14 anni. Prescelta come sposa del re di Cipro e di Armenia Giacomo II di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6">Lusignano</span>, si sposò per procura il 30 luglio 1468. Le fu attribuito dal Senato veneto l'appellativo di "Figlia adottiva della Repubblica" onore mai tributato a nessuna donna prima di lei. <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjlK9GIiyKOdebou0a-pE0rYkaH_a0ycHvMKI8lmgVEaOcHE0MnrBntQq2B_upnjDunNyJv77tRVMdmjgKm_oK24d_ZJ4V45czXoIK7Kbo70BLvI-bQOuzXv_QMy0Tm-5wrBvz1_8bPvNS/s1600-h/C.Cornaro.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5219108098588875202" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjlK9GIiyKOdebou0a-pE0rYkaH_a0ycHvMKI8lmgVEaOcHE0MnrBntQq2B_upnjDunNyJv77tRVMdmjgKm_oK24d_ZJ4V45czXoIK7Kbo70BLvI-bQOuzXv_QMy0Tm-5wrBvz1_8bPvNS/s320/C.Cornaro.jpg" border="0" /></a><br />Solo nel 1472 Caterina venne condotta a Cipro, dove a <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_7">Famagosta</span> furono celebrate nozze sontuose. Un anno dopo il re morì lasciando la vedova incinta. Cipro cadde quindi sotto l'influenza veneziana.<br />Nella notte del 13 novembre 1473, un gruppo di nobili <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_8">catalani</span> capeggiati dal vescovo di Nicosia, che si volevano liberare del dominio veneziano, entrarono nel palazzo e rapirono il piccolo Giacomo III, uccidendo i parenti della donna davanti ai suoi occhi. Venezia inviò una flotta e un esercito e catturò i nobili dissidenti al soldo del Re di Napoli e del Duca di Savoia. Caterina continuò a regnare sotto la costante protezione della Repubblica di Venezia e sotto stretta sorveglianza, anche dopo la morte di suo figlio Giacomo III avvenuta per febbri malariche nel 1474.<br />Nell'ottobre 1488 fu scoperta un'altra congiura, ordita ancora dai nobili <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9">catalani</span>. Venezia represse di nuovo la ribellione e decise di richiamare Caterina costringendola ad abdicare a favore della Repubblica. A seguito del suo rifiuto, fu minacciata che nel caso di disobbedienza sarebbe stata spogliata di tutti i privilegi e sarebbe stata trattata come ribelle. Il 26 febbraio 1489 avvenne l'atto ufficiale dell'abdicazione di Caterina in favore della Repubblica Veneta. Il 18 marzo, vestita di nero, la Regina lasciò per sempre l'isola di Cipro.<br />Venezia accolse la sua figlia in maniera trionfale. Sedette sul Bucintoro accanto al doge e fu nominata <em>domina <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10">Aceli</span></em> (signora di Asolo) conservando tuttavia anche negli atti ufficiali il titolo e il rango di regina.</div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5219108455071160786" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1KYxbAcP5Pac3Tq_j5GdyTYQ_SkDjsrsuq6Kuwl4r9rvyHO9H_k9TvhsiH0X6bf_xBJi6-DyIoozI1gcDNS2Jtrr8no_edzlW5pgU9iOdqipiVx40stBJoSv3wXRnQzh569ypD_HEu-Y1/s320/C.Cornaro1.gif" border="0" /></span></b:skin> <div align="center"><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:85%;color:#663366;"><em>Lo sbarco di Caterina <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_11">Cornaro</span> a Venezia</em></span></b:skin></div><br /><br /><div align="justify"><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">Sul territorio di Asolo, Caterina ottenne gli stessi poteri del doge. Gli unici limiti erano imposti dalla Repubblica Veneta: non poteva far subire ai sudditi nessun onere o angheria e non poteva ospitare chi non fosse gradito al doge.<br />Caterina richiamò alla sua corte artisti e letterati, tra cui <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12">Giorgione</span>, Lorenzo Lotto, Pietro Bembo, che qui ambientò Gli <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_13">Asolani</span>.<br />Nel 1509, all'avanzare delle truppe imperiali di Massimiliano I d'Asburgo, Caterina si rifugiò a Venezia. </div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5219112161627937250" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdAPfLWi57iyZz6h_5rGsTitrGMpNb0i5O0nDGNF7_7DVR45qV2ffOPrpA4X5zFkaOG3tgN170MutycKXNY9BqA2aNH2MvMD6XYTgc20ubaRTnM9eA7wsEqD0n8QNVQkLFAV2sTUTR_w2w/s320/800px-Castello_della_Regina_Cornaro_Asolo.jpg" border="0" /> <p align="center"><em><span style="font-size:85%;color:#663366;">Il Castello di Asolo</span></em></p><em><span style="font-size:85%;"></span></em><p align="justify">Ritornata nel suo castello e tra gli <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_14">asolani</span> che tanto l'amavano, fuggì di nuovo quando le truppe tedesche si affacciarono alle porte di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_15">Altivole</span>.<br />Ormai provata, morì a Venezia il 10 luglio 1510 e venne tumulata nella Chiesa dei Santi Apostoli. Alla sua morte, fu tanta la folla che volle partecipare al rito funebre che i Provveditori fecero costruire un ponte di barche da Rialto a Santa Sofia per permettere un migliore deflusso.<br />La salma rimase solo pochi anni nella chiesa dei Santi Apostoli perché, a causa della costruzione della nuova chiesa, nel 1575 venne trasferita nella Chiesa di San Salvador, dove tuttora riposa.</span></b:skin><br /><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></b:skin></p><p align="justify"><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">Ancora oggi, il 5 settembre di ogni anno a Venezia si festeggia la Regata Storica in ricordo proprio dell'accoglienza riservata alla Regina di Cipro al suo ritorno.<br /></p><variable name="postTitleColor" type="color" value="#96095a" default="#ba476b" description="Post Title Color"></span><variable name="dateHeaderColor" type="color" value="#bf277e" default="#c88fa2" description="Date Header Color"></b:skin>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-90554042119728511102008-06-09T11:52:00.007+02:002008-07-15T13:52:57.564+02:00MA QUALI VACANZE...!<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC7Qxmj3-vrA9okaT3fvM9RpGOBqXV0zJ4dTshgmRm5qO5v97EK5xAelIqHttMAMS5BnRiQxV5o5n6FdGbXOqrH7KSUbLHvpp32nyH9zjZ6nqSY8JhIbFB9CZV9wqOzbBfvRBBA664jZEr/s1600-h/scuola_54_1627.gif"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5209830168063091714" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC7Qxmj3-vrA9okaT3fvM9RpGOBqXV0zJ4dTshgmRm5qO5v97EK5xAelIqHttMAMS5BnRiQxV5o5n6FdGbXOqrH7KSUbLHvpp32nyH9zjZ6nqSY8JhIbFB9CZV9wqOzbBfvRBBA664jZEr/s320/scuola_54_1627.gif" border="0" /></a> <span style="font-family:trebuchet ms;"><?xml:namespace prefix = b /><b:skin>Eccomi, sana e salva, sopravvissuta all'ultima settimana di scuola... erano anni che non sognavo tanto disperatamente il trillare dell'ultima campanella!</b:skin><br /></span><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">L'ultimo giorno è stato tutto abbracci, baci dei bimbi più piccoli, disegni, regalini e tanti "<em>arrivederci</em>". I più piccoli continuavano a dirmi che mi aspettavano a settembre e che potevo portare anche la carrozzina con il piccolo Alessandro, tanto loro sarebbero stati molto buoni e mi avrebbero aiutata ad accudirlo... erano commoventi e sembravano tanti angioletti, al punto che mi sono commossa più volte!</span></b:skin><br /></div><div align="justify"><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">I genitori dei bimbi mi hanno regalato un orsetto e un completino per il bimbo, accompagnati da una lettera che è il più bel ringraziamento che potessi ricevere per la passione con cui faccio il mio lavoro... E giù altre lacrime... Sono diventata una specie di fontanella!</span></b:skin></div><div align="justify"><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">Però questa pausa ci voleva proprio, cominciavo a risentire della stanchezza per aver voluto portare a termine l'anno scolastico. Ora non so fino a quando sarò in pausa, nel senso che il mio contratto è annuale, quindi il mio futuro è quantomai incerto. Ma ora ho tante cose su cui concentrarmi e poi voglio godermi il mio bimbo il più possibile, che tutto il resto mi sembrano problemi lontani anni luce o comunque meno importanti.</span></b:skin></div><div align="justify"><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">Venerdì ho fatto l'ultima ecografia: il piccino questa volta si vedeva benissimo e ho anche sbirciato il suo profilo e l'ho spiato un po' mentre si ciucciava il pollice. Il dottore è stato bravissimo e mi ha molto tranquillizzata. Ora questo teppistello pesa quasi 2 kg e si è già girato a testa in giù, quasi volesse rassicurarmi sul fatto che manca davvero poco e poi ci guarderemo negli occhi.</span></b:skin></div><div align="justify"><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">Queste ultime sette settimane saranno dedicate ai lavori di casa: devo lavare e stirare il corredino, scegliere la carrozzina e fare la lista delle cose che mancano per l'arrivo del bimbo. La mia valigia per l'ospedale, invece, è già pronta, infilata sotto il letto, perché io sono una persona un tantino ansiosa...</span></b:skin></div><div align="justify"><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">Oltre ad avere finalmente tempo per curare il mio blog e tornare a visitare regolarmente i blog amici, finalmente metterò ordine tra le mie foto in versione panciona, scriverò sul diario di nascita che regalerò ad Alessandro quando saprà leggere e farò lunghe passeggiate, perché, alla fine, io ferma e a riposo, proprio non ci riesco a stare!</span></b:skin></div><div align="justify"><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">Del resto questo periodo è come se fossero le mie ferie, visto che quest'anno <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim1ZNZ7xECwa2YcppZApzDqvwBZvQ56K-d2pPcLIMEdKoXGaUr8M8b7JuFEdBPqfEVsbYqc7pxHfokFryORezLVn9YKz_ATOdoWN_7MZ0dVPzgjsfEFSqmKiSxCe0WrnVNO_FUFoW4UQIy/s1600-h/Giugno-10.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5209828626169832434" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim1ZNZ7xECwa2YcppZApzDqvwBZvQ56K-d2pPcLIMEdKoXGaUr8M8b7JuFEdBPqfEVsbYqc7pxHfokFryORezLVn9YKz_ATOdoWN_7MZ0dVPzgjsfEFSqmKiSxCe0WrnVNO_FUFoW4UQIy/s320/Giugno-10.JPG" border="0" /></a>prevedo un mese di agosto quanto mai casalingo e confido nell'ausilio dell'aria condizionata.</span></b:skin></div><div align="justify"><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;">Intanto sono andata, insieme a mio marito, "in gita" a visitare il reparto di maternità dell'ospedale in cui ho deciso di far nascere il mio bambino: è un'esperienza che consiglio a tutte le mamme in attesa. Le infermiere del nido e le ostetriche sono state di una gentilezza infinita e io sono uscita di li con la certezza che tutto andrà bene e che la nascita è davvero un evento naturale. Mi sono sentita protetta e ascoltata e tutte le mie curiosità hanno avuto risposta: mi hanno perfino fatto visitare la sala parto e vedere la vasca per il parto in acqua! Non so se questa mia affermazione sia da considerarsi pubblicità ad una struttura sanitaria, ma io non posso che esprimere un parere, per ora, più che positivo sul nuovo ospedale di Mestre che è stato aperto da poche settimane. E per una volta che si può esprimere un giudizio favorevole su un'opera pubblica, in un periodo in cui si sente tanto parlare di sprechi e mala sanità, questo mi sembra di buon auspicio per un futuro in cui qualcosa comincerà a cambiare.</span></b:skin></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><b:skin><span style="font-family:trebuchet ms;color:#993399;">Infine, per soddisfare la curiosità di chi vuole farsi due risate osservando che forma assume una donna all'ottavo mese di gravidanza... eccomi qui sopra in versione Gabibbo!</span></b:skin></div><br /><br /><div id="wrap2" align="justify"></div><!-- end outer-wrapper -->MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com28tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-27271895138766395762008-05-17T23:35:00.005+02:002008-05-18T00:28:50.793+02:00PAUSA FORZATA...<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8wTjVKzTpnAcYVBVswkNg7MivlNys6JL6S63tdDUOG0KOq-7pVf3fsgA6HZILa3-nmoxwGm7NIE9fSLuV9Stq1UAAcRsl-PwYTon8DWGZ8RYat3TA9Oho9D_QCgBuOGFOM-wmrqPHzsE0/s1600-h/pesco2.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5201473493995727634" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8wTjVKzTpnAcYVBVswkNg7MivlNys6JL6S63tdDUOG0KOq-7pVf3fsgA6HZILa3-nmoxwGm7NIE9fSLuV9Stq1UAAcRsl-PwYTon8DWGZ8RYat3TA9Oho9D_QCgBuOGFOM-wmrqPHzsE0/s400/pesco2.jpg" border="0" /></a><span style="font-family:trebuchet ms;">Purtroppo ho pochissimo tempo per tenere aggiornato il blog... Spero sia solo una parentesi, credo infatti che con la fine della scuola, e di conseguenza del mio lavoro, avrò finalmente giornate più rilassanti e maggior tempo per me, prima che il teppistello che sta nel mio pancione decida di nascere!</span><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Scrivo queste poche righe mentre mi si stanno già chiudendo gli occhi per il sonno che mi coglie improvvisamente ogni sera e al quale non c'è modo di resistere... Sono diventata più sedentaria di una patella, ma tra il corso pre-parto, la ginnastica sempre pre-parto, la scuola, le visite mediche, gli esami di controllo, arrivo all'ora di cena che non vedo l'ora di appisolarmi sul divano davanti ad un film noleggiato di cui, inesorabilmente, non vedrò la fine.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Questi ultimi due mesi sono davvero duri, a livello fisico, intendo. Ormai sono una forma umanoide di balenottera azzurra, ma talvolta riesco anche a vedermi ancora carina, anche se le mie alunne mi hanno soprannominata <em>Barbie incinta</em>, a causa del mio look rosa confetto, frutto di una grave forma di regressione infantile di fronte alle vetrine di abiti pre-maman.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:Trebuchet MS;">Mia sorella, a grande richiesta di amiche serpi che ridono del mio perduto punto vita, ha diffuso sul web le foto che immortalano la mia perduta forma fisica... Potere e maledizione di Facebook!</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Vorrei fare mille cose, ma le energie scarseggiano... Beh, ho deciso che in questo periodo il mio motto è <em>take it easy</em>, perciò sono molto indulgente anche con me stessa. Ecco un altro aspetto positivo della maternità.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Mi riprometto spesso di passare a salutare tutti gli amici blogger, ma inevitabilmente non ci riesco. Però vi leggo spesso, magari saltellando di post in post nelle pause che mi concedo durante la giornata. Sappiate che vi voglio virtualmente bene, a tutti, e vi sento vicini come una presenza amica. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:Trebuchet MS;">Non vedo l'ora di mostrarvi il mio bambino, che sono sicura sarà un vero terremoto, se il caratterino è quello che dimostra già ora che se ne sta nella pancia: basta che io sia in una posizione un poco scomoda o che un rumore improvviso lo disturbi e lui si fa sentire con calci e pugnetti sempre più vigorosi. Ecco perché lo abbiamo soprannominato "teppistello".</span></div><div align="justify"><span style="font-family:Trebuchet MS;">Ora Alessandro si è stufato di una mamma che in posizione seduta lo schiaccia contro il tavolo del pc, perciò ligia al mio dovere vado a spiaggiarmi sul divano con una tisana e il libro che ormai è diventato la mia Bibbia: <em>Sarò mamma</em>.</span></div>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com22tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-24941737019750891062008-04-27T14:21:00.010+02:002008-05-17T23:35:04.130+02:00STORIE DEL BOSCO ANTICO<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhs3dHCzBP4a9xIwwqwMPFIBBq89KrA1cCoIzhBsO6xHCDSustc_GZAq83i4cVJ_dMp2mNb3lG02zUbL43ED3ramWFz4wwb4FJo15mBe_7GbIqBhjNuKzthGDosxOdlJxST0zscFFqF8eYD/s1600-h/mc.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5193911444961825122" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhs3dHCzBP4a9xIwwqwMPFIBBq89KrA1cCoIzhBsO6xHCDSustc_GZAq83i4cVJ_dMp2mNb3lG02zUbL43ED3ramWFz4wwb4FJo15mBe_7GbIqBhjNuKzthGDosxOdlJxST0zscFFqF8eYD/s400/mc.jpg" border="0" /></a><span style="font-family:trebuchet ms;">Rieccomi, dopo la breve, ma intensa, parentesi politica del mio blog.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Spero soltanto che nessuno si sia eccessivamente annoiato o che si sia offeso per i contenuti dei commenti. Personalmente ho trovato interessante il dibattito che è scaturito dal mio post post-elezioni (ops! Scusate il gioco di parole!) e credo che quando si presenterà una nuova occasione, tornerò a scrivere qualcosa sulla politica e sull'attualità, fermo restando che quello che esprimo qui è sempre il mio personale ed opinabile punto di vista.</span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:trebuchet ms;">Ma ora torniamo ad uno dei temi principali di questo blog. I libri.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Mai come in questo periodo i libri mi stanno tenendo compagnia, dal momento che a causa della mia mole sempre più simile a quella di Moby Dick, le mie serate trascorrono in postazione semi-permanente sul divano, con brevi pause per rifornirmi di gelato dal freezer.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Le letture sono sempre accompagnate da sottofondo musicale e il piccolo Alessandro si sta facendo una sessione intensiva di ascolto di opera lirica. La odierà o la amerà senza riserve, credo.</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">L'ultima gita in libreria, mi ha portata alla scoperta di un autore che conoscevo solo di nome: Mauro Corona. Ora, non so se si possa definire esclusivamente "autore" un personaggio eclettico come lo scrittore-artista-alpinista friulano.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Sicuramente la personalità limpida, essenziale ed eclettica di quest'uomo di montagna, è tutta nelle pagine che scrive.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Io cercavo dei racconti sulla natura, per fare un laboratorio di lettura con i miei bambini e mi sono imbattuta nelle <em><span style="color:#993399;">Storie del bosco antico</span></em>. </span></div><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiejM9gjQDB44BIYfiYukpJqFxGxE80fWcu94m-6KkvyvZvg2Pq7dpd9gqjJgP9Dwc9M09ANq4xpNdS_AyIAknzeWjt3vOD2_PLcZ-154hOPPhWbpuKQFbraA3FKmlaugzaQstvtIPhDgl8/s1600-h/copertina-fiabeA.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5193909967493075266" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiejM9gjQDB44BIYfiYukpJqFxGxE80fWcu94m-6KkvyvZvg2Pq7dpd9gqjJgP9Dwc9M09ANq4xpNdS_AyIAknzeWjt3vOD2_PLcZ-154hOPPhWbpuKQFbraA3FKmlaugzaQstvtIPhDgl8/s320/copertina-fiabeA.jpg" border="0" /></a> <span style="font-family:trebuchet ms;">Leggere che <em>gli alberi raccontano storie, ma bisogna essere persone speciali per sentirne la voce</em>, mi è sembrata una frase bellissima per iniziare il mio laboratorio e stimolare i bambini all'ascolto.</span><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">E in effetti, in questo libro, Mauro Corona ha raccolto le storie più belle che i suoi amici alberi gli hanno sussurrato durante le lunghe camminate nel silenzio delle valli e dei pendii innevati che circondano il paesino di Erto.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Queste fiabe sono rivolte ad un pubblico non solo di ragazzi, ma anche a tutti quegli adulti che hanno voglia di riscoprire il respiro immenso della natura, il soffio del vento che porta con se ricordi lontanissimi nel tempo.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">In un tempo molto lontano, un Dio paziente e divertito ripara ai torti e ai piccoli errori del suo creato, ascolta le lamentele degli animali più deboli, esaudisce i desideri più buffi, si prodiga perché non ci siano ingiustizie. Così il becco di un'aquila spietata si scontrerà contro la roccia e diventerà curvo; l'allocco stufo di essere richiesto della sua dottissima opinione riuscirà ad ottenere in dono un'espressione sciocca; il ghiro che soffre di malinconie invernali sarà omaggiato di un sonno profondo; la lucertola sempre acchiappata per la coda ne otterrà una "fragile come cipria". Miti e leggende di un bosco che diventa sacro per chi lo conosce e lo ama come Mauro Corona. </span></div><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuqx8VNZ4B3-Hvh27ITr-kQGi6xWQ6QtocbGd_FkWt06qVXAaPiQX6XPaeWju_xGCpmBwTt3Y7iumU73NSskridKiT5Gp62_c_Z4XoQNYZrcRUqr2M9OX6p6Q3CbEuJlldPfDOkl58cmpK/s1600-h/libromondadori-copertina.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5193910517248889170" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuqx8VNZ4B3-Hvh27ITr-kQGi6xWQ6QtocbGd_FkWt06qVXAaPiQX6XPaeWju_xGCpmBwTt3Y7iumU73NSskridKiT5Gp62_c_Z4XoQNYZrcRUqr2M9OX6p6Q3CbEuJlldPfDOkl58cmpK/s320/libromondadori-copertina.jpg" border="0" /></a> <span style="font-family:trebuchet ms;">Consiglio vivamente di leggere anche <em><span style="color:#993399;">Nel legno e nella pietra</span></em>, il primo libro sulla vita dell'autore. Un'incredibile parata di volti e personaggi volti e personaggi che sembrano intagliati "<em>nel legno e nella pietra</em>", folli ed eroici, ammiccanti tra boschi, dirupi montani e panche di osteria. Sono uomini e donne della montagna: bevitori impenitenti, selvatici, talvolta violenti, ma facili alla commozione come fanciulli. Sono vecchie, madri-coraggio, venditori ambulanti; sono fantasmi benevoli e maligni, spiriti dei boschi che conoscono il linguaggio delle foglie e del vento, anime inquiete che popolano le valli, i burroni, e i sentieri del Vajont. La Vita e la Morte, entrambe figlie del Destino, sono presenti appaiate in tutte queste storie, ricche di una moralità semplice e aspra, che corrisponde al senso dell'onore, dove i vecchi maestri impartiscono vitali insegnamenti con antica sapienza.<br /></span><span style="font-family:trebuchet ms;">E se volete, visitate il <a href="http://www.dispersoneiboschi.it/corona.html"><span style="color:#6600cc;"><strong>sito ufficiale</strong></span></a><span style="color:#6600cc;"><strong> </strong></span>di questo personaggio moderno e antico allo stesso tempo, tanto reale quanto inafferrabile, come uno spiritello dei boschi.<br /></span><?xml:namespace prefix = b /><b:skin></div><variable description="Post Title Color" name="postTitleColor" type="color" value="#96095a" default="#ba476b"></b:skin>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-2017933187658881544.post-25014115735707775722008-04-15T12:00:00.002+02:002008-04-15T12:37:13.241+02:00SPERIAMO SIA LA VOLTA BUONA!<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGGLa0Oh9dh3jb5ovNxK5pfe1EWfZ6eIexMkdCltTFOFf-0w0waUDhHbxQhzZgOYxLrQzCz4HXJ4sf3UR-UJk7skyzu14u5evStPBnySYUh1ar8w1OlRQ1S6qf2ViX_5xk8Qwn8mAJo07b/s1600-h/elezioni.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5189419047156797378" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGGLa0Oh9dh3jb5ovNxK5pfe1EWfZ6eIexMkdCltTFOFf-0w0waUDhHbxQhzZgOYxLrQzCz4HXJ4sf3UR-UJk7skyzu14u5evStPBnySYUh1ar8w1OlRQ1S6qf2ViX_5xk8Qwn8mAJo07b/s320/elezioni.jpg" border="0" /></a><span style="font-family:trebuchet ms;">La maratona elettorale è finita. E i</span><span style="font-family:trebuchet ms;"> risultati elettorali parlano chiaro.</span><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Berlusconi ha ottenuto una vittoria travolgente e sarà per la terza volta primo ministro. Sia alla Camera che al Senato avrà una salda maggioranza di seggi.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Il Cavaliere deve in gran parte la sua vittoria all'enorme successo della Lega che però è sempre stato un fedele alleato, pur portando avanti con fierezza le proprie idee di partito fortemente legato al territorio.</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">A quanto pare, alla fine di una campagna in cui la gente ha guardato più alla storia politica dei due contendenti che ai programmi, gli italiani hanno dato a Berlusconi l'ultima chance per cambiare il Paese.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Gli elettori non si sono fatti incantare dal "nuovismo" di Veltroni, che non si è potuto smarcare dalla catastrofica eredità del Governo Prodi. Del resto, disastri combinati dal governo di centro-sinistra erano sotto gli occhi di tutti. Il Pd ha dovuto incassare la sconfitta.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Per quanto riguarda la sinistra, però, va aggiunto che emerge da queste elezioni un dato di fondamentale importanza: la nascita, finalmente, di una sinistra di stampo europeo, che si spera manterrà le premesse, espresse nei toni pacati della campagna elettorale enella telefonata</span><span style="font-family:trebuchet ms;"></span> <span style="font-family:trebuchet ms;">di auguri di Veltroni a Berlusconi.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Per la prima volta chi ha portato il nome “comunista” non sarà presente in Parlamento. Il PD ha cancellato dalla scena politica il fondamentalismo ideologico della sinistra massimalista, fuori tempo e fuori luogo. Dopo 60 anni, era ora.<br />Ora per il Cavaliere comincia la fase più difficile: il governo. Si spera che abbia fatto tesoro degli errori commessi e soprattutto, ben sapendo che questa è la sua ultima occasione, tra 5 anni ci riconsegni un'Italia diversa da quella di oggi e con più fiducia nel futuro.<br /></div></span>MariCrihttp://www.blogger.com/profile/06227479756952565574noreply@blogger.com76