E io me ne ero dimenticata...
Il 29 ottobre è stato il quarto anniversario della morte di Franco Bonisolli, celebre tenore, mio cugino di terzo grado da parte del nonno paterno. Io non ho avuto la fortuna di ascoltare a sua voce dal vivo, ma visto che la mia nonna è una grande melomane, mi ha sempre raccontato di questo grande artista che faceva parte della nostra famiglia. Poi in me è nata la passione per l'opera lirica, e ho cominciato a cercare incisioni di Franco, ma anche immagini e recensioni, impresa non facile perché sebbene avesse avuto una folgorante carriera all'estero, in Italia poco è rimasto della sua arte.
Ricordo che a 18 anni spesi una cifra spropositata per una registrazione video abbastanza rara della Traviata interpretata da Bonisolli e dalla splendida Anna Moffo, che trovai fortuitamente in uno dei miei pellegrinaggi per i negozi di dischi del centro di Torino.
Quando nel 2003 Franco morì a Vienna, mi sentii profondamente commossa, anche se non l'avevo mai conosciuto personalmente.
Quando qualche mese dopo sono approdata a Rovereto per il mio stage, per me è stato come un ritorno alle origini. Ospite della zia, ho riallacciato i rapporti con il parentado da parte di papà, che bene avevano conosciuto il tenore all'inizio della sua carriera. Ho avuto modo di conoscere anche persone di Rovereto che avevano conosciuto Franco quando era ancora un giovane studente del Conservatorio, e li ha cominciato a frullarmi in testa un'idea.
Quest'estate il caso vuole che all'Arena di Verona, incontro una cugina mai vista prima, che fa la cantante lirica. Ornella è una sfegatata fan di Franco. Mi presenta qualcuno dei suoi amici cantanti e musicisti e l'idea, che era rimasta sepolta in un angolino della mia testolina incasinata, comincia a prendere forma: perché non scrivere una biografia critica su Franco Bonisolli?
Io non sono una storica della musica, però qualcosa ci capisco perché mi sono sempre documentata con passione. Conosco persone che potrebbero aiutarmi per quanto riguarda gli apparati critici e le dissertazioni di carattere più specificatamente tecnico. Ma soprattutto, non ho pretese di trasformarmi in una critica musicale: la mia intenzione è quella di scrivere una biografia, per rendere omaggio ad un grande cantante, ad una parte della mia famiglia di cui vado infinitamente orgogliosa, come del mio cognome. E poi l'idea di immergermi in una marea di carte da studiare su un argomento che mi affascina come l'opera e il teatro, esalta il topo di biblioteca che è in me.
Per ora il progetto è alle sue fasi iniziali. Come per la mia tesi di laurea, ho iniziato una ricerca bibliografica e appena sarà possibile, andrò a Verona a rintanarmi negli archivi della Fondazione Arena di Verona, dove potrò continuare le ricerche bibliografiche e le audizioni di registrazioni originali.
Intanto, lascio qua una breve traccia della carriera di questo grande cantante lirico, con una voce di una potenza esaltante e una presenza scenica degna di un attore del grande schermo, con un carattere istrionico e difficile, a volte addirittura impossibile, che sicuramente ha contrastato con i suoi molti trionfi nei più importanti teatri dl mondo, ma che sicuramente ne ha accresciuto il mito, almeno tra il popolo dei melomani.
Franco Bonisolli nacque il 25 maggio 1938 a Rovereto, in Trentino Alto Adige e dal 1972 faceva parte dell'Opera di Stato di Vienna, dove ha cantato l'ultima volta il 14 febbraio 2000, come Manrico nel Trovatore di Verdi. Bonisolli, che era da tempo malato, aveva esordito come Ruggero in La Rondine a Spoleto nel 1961, una scoperta di Gian Carlo Menotti. Nel novembre 1972 ha esordito all'Opera di Vienna con Rigoletto, ed alla fine ha totalizzato 19 parti in 187 serate di recita. Tra i suoi ruoli figurano Radames in Aida, Andrea Chenier, Gustaf in Un Ballo in maschera, Rodolfo in La Boheme, Turiddu in Cavalleria rusticana, Faust, Edgardo in Lucia di Lammermoor, Otello, Mario Cavaradossi in Tosca, Alfredo nella Traviata e Calaf in Turandot. Bonisolli aveva ricevuto anche l'onorificenza di Kammersaenger dell'Austria.
Ed ecco alcune "stranezze" del tenore (sulla gente di teatro circolano molti aneddoti, ma lui era veramente "particolare"!)... Ecco perché la mamma a volte mi dice: "Hai preso tutto dalla famiglia di tuo padre!". ;)
Bonisolli passeggiando per Verona, in bicicletta, fu riconosciuto dal grande Bergonzi che lo salutò: "Ehi! Ciao, grande maestro!". E Bonisolli: "Così speri che io ti risponda: il grande maestro sei tu? Col ca**o!". E tirò dritto per la sua via lasciando Bergonzi interdetto.
Cantando Il Trovatore a Barcellona, Bonisolli ebbe la sventura di rompere il Do finale in Di quella pira. Furioso gettò la spada sul palcoscenico e quando il sipario si riaprì a fine atto, si affacciò al proscenio e cantò il Do tutto solo ...a cappella!
Follie musicali a Vienna. Il celebre "Rigoletto parafilologico" di Muti si alternava al Trovatore, tradizionale, con la vecchia regia di Karajan. Bonisolli sostituva Luchetti (scappato da Vienna nottetempo, prima della generale!) nel Rigoletto e allo stesso tempo cantava nel ruolo di Manrico. La cosa comica è che il pubblico lo fischiava nel Rigoletto senza acuti e lo osannava nel Trovatore con i Do! Un giorno Bonisolli fermò Muti in camerino e gli disse: "Maestro? Ma vogliamo farne uno di Rigoletto con gli acuti? Poi vedi se fischiano!".
A Berlino, mentre provava La Fanciulla del West con Sinopoli, Bonisolli si accorse che in sala c'era Domingo e gli chiese: "Ah Placido, che ci fai qui?". E Domingo:"Sono qui per imparare Franco!". "Ma se sei più vecchio di me? Troppo tardi, vattene!" replicò secco Bonisolli.
Franco Bonisolli aveva l'abitudine di portare un anello dove diceva di conservare l'antidoto al veleno che gli volevano somministrare Domingo, Pavarotti e Carreras.
Ancora Bonisolli su Pavarotti nel Ballo in maschera: "Lo circondavano di ballerini nel finale per coprire l'osceno. Quando finiva l´aria se ne andava via dondolando, pareva l'elefante che aveva finito il suo numero al Circo!".
Per finire, consiglio a tutti di ascoltare qualche interpretazione di Franco Bonisolli; su internet si trovano gli mp3 delle arie più famose e anche qualche video è disponibile su Youtube. La potenza della sua voce vi lascerà davvero senza fiato.