La mia vita è cambiata da quando sono diventata mamma... Allora mi sono detta: "deve cambiare anche il mio blog!". E questo è quello che ne è saltato fuori!

lunedì 25 giugno 2007

IL CIRCO INVISIBILE

Venerdì sera, sera d'estate. Passeggiata alle porte di Torino in un complesso ambientale-architettonico dal fascino straordinario. I vasti Giardini, l'imponente Reggia barocca, l'immenso Parco de La Mandria e il suggestivo Borgo Antico sono monumenti alla magnificenza ed alla bellezza che hanno appena ritrovato il loro antico splendore, grazie ad un complesso restauro durato più di dieci anni.
In una cornice che non si dimentica, si alterneranno spettacoli, eventi, concerti e mostre d'eccezione.
E' difficile definire uno spettacolo come quello ideato e messo in scena da Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin, con la collaborazione della Fondazione Teatro Regio di Torino.
Per quasi due ore si susseguono senza interruzione trucchi, battute, gag, acrobazie… ma se si dovesse riassumere in breve ciò che Le Cirque Invisible rappresenta, probabilmente la parola esatta per farlo sarebbe "magia".
Lei è la figlia del grande Charlot e lui è suo marito. Victoria Chaplin e Jean Baptiste Thierrée sanno far sognare senza bisogno attrazioni esotiche, solo con la magia.
Lui diverte con i suoi modi di vecchio fanciullo, istrionico e fracassone, proponendo la più esilarante parodia dei tradizionali spettacoli di prestigio; lei, ammantata dall’aura che comporta essere figlia di una delle più celebrate icone della storia del cinema, appare invece come un essere evanescente. Silenziosa, con il suo sguardo stupito, gli occhi spalancati di bambina un po' impaurita, i vestiti pronti a trasformarsi in pochi attimi in un fantastico zoo immaginario. Bisogna dimenticarsi di essere adulti, quando si guarda il Cirque Invisible. Tutto si svolge in un fluire apparentemente privo di ogni fatica, naturale e spontaneo, dove i due artisti sono allo stesso tempo i fantasisti, gli illusionisti, i funamboli, i prestigiatori, i clown, i musicisti di questo volo della fantasia.
In uno scenario surreale, quasi privo di strutture di scena, si assiste alla pratica dimostrazione di come l'incantesimo del teatro possa trasformare la realtà delle cose.

martedì 19 giugno 2007

ARTURO BRACHETTI AL CIRCOLO AMICI DELLA MAGIA DI TORINO

Ieri sera serata magico-letteraria: vado a sentire la presentazione del libro "Fregoli raccontato da Fregoli" a cura di Arturo Brachetti, che per l'occasione fa ritorno nella sede storica del Circolo Amici della Magia.
Il grande attore-trasformista, ha parlato della storia e dei segreti della sua arte e d ha presentato l’autobiografia di Leopoldo Fregoli, stella di prima grandezza dello spettacolo italiano durante la belle époque, attore, mago e trasformista, creativo inventore di un genere incredibile e affascinante.
I temi trattati sono stati tanti, ecco un sunto rapido degli argomenti di cui Arturo Brachetti ha parlato per quasi due ore, con una capacita di tenere il palco impressionante ed una verve travolgente nel destare l'attenzione di un pubblico curioso:

- Il costume e la maschera
- I primi trasformisti
- Fra Ottocento e Novecento
- Fino ai giorni nostri
- Trasformisti nel mondo
- Trasformismo e televisione
- I segreti del trasformismo
- Tecniche svelate
- Le metamorfosi
- La caratterizzazione
- Il grande Leopoldo Fregoli.

A seguire si è parlato del libro, ovvero il romanzo della vita di Leopoldo Fregoli, un testo pubblicato la prima volta nel 1936 ed oggi riprodotto in versione integrale, è lo specchio dell’epoca in cui è stato scritto, documenta una carriera artistica folgorante e originalissima.Il libro esce in occasione del 140° anniversario della nascita di Leopoldo Fregoli, il “mago del trasformismo”. E vuole essere un tributo all’artista che ha creato un genere, per ricordarlo e riscoprirlo. Oggi il trasformismo è nuovamente in auge grazie al talento di Arturo Brachetti, che sta affascinando le platee del mondo intero. Chi meglio di lui poteva presentare l’autobiografia dell’eclettico fantasista romano? Brachetti ci parla della storia di questa arte teatrale e dei suoi segreti. E la sua presentazione diviene così un libro nel libro.

Guardate http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/200703articoli/19890girata.asp se volete saperne di più su Leopoldo Fregoli!

giovedì 14 giugno 2007

LE MADRI DEI GRANDI

Il titolo di questo libro, mi ha immediatamente incuriosita... io sono curiosa di natura e spesso mi faccio delle domande strane (perché no, a volte anche decisamente assurde!), tipo: "Chissà chi era, com'era la mamma di...?" E poi io sono un'appassionata di storia, fin da piccola i miei eroi erano i grandi condottieri (Alessandro Magno, Giulio Cesare, Napoleone...), ma anche gli dei dell'Olimpo greco (beh, un po' strana lo ero già, lo ammetto... però che bei ricordi, i miei pomeriggi a giocare con mia sorella all'Odissea, dove io spesso interpretavo la Maga Circe!).
Aggiungiamo che ho un legame coscientemente patologico con la mia mamma e che sulla copertina del libro è raffigurato un ritratto di Giovanni Boldini, pittore che adoro per la sua eleganza, come resistere alla tentazione di fiondarmi in libreria e comprare il libro (l'ennesimo in questo periodo!)??
Ecco, dopo otto ore in ufficio a farmi venire gli occhi da opossum davanti al pc, vado a casa, mangio in fretta e furia e, come sempre mi prende quando vengo colpita dal sacro fulmine della lettura, mi isolo dal mondo circostante e mi lascio rapire dalle pagine che scorrono veloci. Sono una lettrice compulsiva: una volta che inizio, non riesco a staccarmi il libro dalle mani, quando le palpebre non reggono più, mi devo far violenza a posare il libro e spegnere la luce.
Questo libro mi ha rapita: semplice, scorrevole e pieno di notizie curiose, dona al lettore una quantità di spunti di riflessione sul rapporto madre e figlio, il più ancestrale legame che abbia l'essere umano.
Figure dolcissime, coraggiose, implacabili, crudeli, assenti. Madri amorevoli, primedonne frivole e inadeguate al ruolo di madre, sanguinarie assassine disposte a tutto al fine di ottenere il potere per se o per i figli, tutti questi personaggi, spesso rimaste ai margini della storia, all'ombra di un trono o dietro le quinte di un teatro, hanno sicuramente avuto un inevitabile ascendente sulla sorte dei propri figli.
Sono loro che hanno messo al mondo, nutrito, educato geni, tiranni, imperatori, santi, artisti ed intellettuali.
Non si tratta di andare alla ricerca della madre ideale, ma di offrire una galleria di ritratti femminili, che è anche una panoramica sui contrasti che convivono nell'animo femminile. Quindi mi sono posta nell'ottica di non esprimere giudizi, ma di limitarmi a pormi un'altra domanda: "Che madre potrei essere io?".
Resta, inoltre, il piacere di avere qualche risposta perlomeno probabile, alla strana domanda "Chissà com'era la mamma di Hitler, Fellini, Marylin Monroe, Giovanna d'Arco...?"

martedì 12 giugno 2007

CANZONE MEARVIGLIOSA...


Com'è triste Venezia

Com’è triste Venezia / Soltanto un anno dopo / Com’è triste Venezia / Se non si ama più / Si cercano parole che nessuno dirà / E si vorrebbe piangere / Ma ormai non si può più / Com’è triste Venezia / Se nella barca c’è / Soltanto un gondoliere / Che guarda verso te / E non ti chiede niente / Perché negli occhi tuoi / E nella mente tua / C’è soltanto lei / Com’è triste Venezia / Soltanto un anno dopo / Com’è triste Venezia / Se non si ama più / I musei e le chiese / Si aprono per noi / Ma non lo sanno / Che ormai tu non ci sei / Troppo triste Venezia / Di sera la laguna / Se si cerca una mano / Che non si trova più / Si fa dell’ironia / Davanti a quella luna /Che un dì ti ha vista mia / E non ti vede più / Addio gabbiani in volo / Che un giorno salutaste / Due punti neri al suolo / Addio anche da lei /Com’è triste Venezia /Soltanto un anno dopo / Com’è triste Venezia /Se non si ama più.
Charles Aznavour

Non aggiungo nulla perchè non ci sarebbe commento che possa dare maggiore forza a parole che si incidono nel cuore...