La mia vita è cambiata da quando sono diventata mamma... Allora mi sono detta: "deve cambiare anche il mio blog!". E questo è quello che ne è saltato fuori!

venerdì 29 gennaio 2010

ASPETTANDO CARNEVALE: STORIA DEI CORIANDOLI

Siamo a ridosso della festa più colorata dell'anno. Memore dei mio passato di maestrina dalla penna rossa, ho messo sotto il piccolo Alessandro con mascherine di carta, tempera e porporina. La mia cucina sembra un laboratorio di un mascheraio veneziano e Ale sta scoprendo che la tempera sciolta non è poi così male nemmeno al palato (!). Tra una lavatrice per lavare l'ennesima felpa piena di macchie variopinte e un'uso smodato di sgrassatore per cercare di tirare via la colla dai termosifoni, mi è venuto in mente di fare qualche ricerca sulle usanze tipiche di questo periodo. Ed ecco il primo di una serie di post "carnevaleschi". Nelle prossime puntate, altre curiosità, idee per i bimbi (perdonate le manie di una mamma!) e qualche ricetta!
I coriandoli sono piccoli ritagli di carta colorata usati nelle festività per essere lanciati in aria o su persone. Tipici del Carnevale e di altre festività come il Capodanno, spesso il loro uso è abbinato a quello delle stelle filanti. In inglese, tedesco, francese, olandese, svedese e in spagnolo sono stranamente chiamati con il termine italiano di "confetti". L'origine della confusione linguistica ha origine nel Rinascimento quando in Italia durante le sfilate di carrozze, tipiche di molte città, venivano gettati sulla folla mascherata granoturco ed arance, fiori, gusci d’uovo ripieni di essenze profumate, monete.. È attestato che già prima del 1597 i confetti stessi erano anche chiamati coriandoli «cuopronsi i coriandoli di zucchero per confetti», ovvero si utilizzassero talora i semi della pianta del coriandolo al posto delle mandorle per realizzare i piccoli dolci. Questa usanza, piuttosto costosa, cadde presto in disuso e i confetti bianchi vennero gradualmente sostituiti da piccole pallottole, di identico aspetto, ma fatte di gesso.
Pare che a Milano, nel XIX secolo, si cominciò a tirare qualcosa di diverso: minuscoli dischetti di carta bianca che al minimo refolo di vento si sollevavano in aria, come se una nevicata ricoprisse i carri che sfilavano. La geniale trovata si deve, secondo la leggenda, all'inventiva dell'ingegner Enrico Mangili di Crescenzago che iniziò a commercializzare come coriandoli i cerchi di carta di scarto, ricavati dalle carte traforate utilizzate in sericoltura per l'allevamento dei bachi da seta.
I coriandoli cominciarono ad essere prodotti a livello industriale e non più come materiale di scarto, utilizzando anche carta colorata grazie anche all'invenzione dell'ingegnere Ettore Fenderl: secondo un racconto da lui stesso riferito (e riportato anche in un'intervista alla radio Rai del 1957), per festeggiare il Carnevale di Trieste del 1866 avrebbe ritagliato dei triangolini di carta in quanto non aveva il denaro per comprare i confetti di gesso allora in uso.

Oggi i coriandoli sono la gioia di tanti bimbi che li lanciano durante le sfilate di carri tipiche del carnevale, ma vengono usati, più in generale, per sottolineare il carattere festoso di particolari avvenimenti.

9 commenti:

Ross ha detto...

La storia delle sue origini e delle maschere che ne sono protagoniste è la parte del Carnevale che preferisco. Mi è davvero piaciuto questo post!

Un saluto a te e al piccolo artista assaggiatore di tempera. :)

fabio r. ha detto...

la sovrapposizione confetti/coriandoli la conoscevo, e poi anche in tedesco li chiamano così!
divertiti con il pupo carnevalesco!

Marco ha detto...

Ettore Fenderl, uno dei vanti della piccola città dove sono nato :-) Ciao!

MariCri ha detto...

Ross, chiederò ad Ale suggerimenti per un post sul sapore della tempera! :)

Fabio, ma tu sei un "tuttologo"...praticamente come Pico de Paperis! :)

Marco, ho ricambiato la visita e sbirciato il tuo blog...complimenti, leggerti è un vero piacere! :)

marina ha detto...

il post è interessante, come anche quello precedente. Però trovo che i caratteri siano troppo piccoli e leggerli, almeno a me, fa fatica :-))
grazie

Alchemilla ha detto...

Che bello il tuo blog, ci sono tanti gusti che abbiamo in comune e tanti argomenti interessanti che non conoscevo.
Ci tornerò spesso.
Ciao.

AndreA ha detto...

Bel post! Brava! ;)
Non sapevo nulla sui coriandoli! :))


Un bacio!

MariCri ha detto...

marina, Ciao! ben arrivata! grazie del suggerimento, nel prossimo post proverò ad ingrandire il carattere :)

Alchemilla, grazie dei complimenti, verrò a farti visita anch'io!

Andrea, lo sapevo che a un curioso come te sarebbe piaciuto questo post! :)

Carmine ha detto...

c'è che non me ni ricordavo più nemmeno io la storia della maschere... ma mentre le leggevo davo nomi e cognomi alle persone che conosco, mi sono molto divertito