Era questa la notizia che aspettavo con ansia prima di tornare a scrivere qualcosa... Non so, mi è preso uno strano spirito di scaramanzia, da quando ho fatto il prelievo per il tritest. Quando poi ho aperto la busta e ho visto che tutti i valori erano nella norma e l'indice di rischio molto basso rientrava negli standard, mi sono talmente rilassata che sono scoppiata a piangere nel parcheggio dell'ospedale.
Ora, io l'ho vissuto con una tale ansia che non so se ripeterei un tale esame. Dico questo anche perché io data la mia età, non rientro nella categoria di donne a rischio per eventuali gravidanze che presentino anomalie. Infatti non ho fatto nessun esame diagnostico (amniocentesi e villocentesi), anche perché ero spaventata dall'indice di rischio (seppure bassissimo) di perdere il bambino in seguito ad un esame invasivo.
Su consiglio del mio medico ho però fatto questo banalissimo prelievo del sangue, che però è molto importante perché permette di dosare gli ormoni che il bambino rilascia nell'organismo della mamma e quindi di calcolare l'indice di probabilità di difetti cromosomici. Ci tengo a precisare che non si tratta di un esame diagnostico, ma, per quanto accurato, di un calcolo di rischio su base statistica.
Nella settimana in cui ho atteso il risultato, ero così nervosa che la mia mamma è venuta qualche giorno da me a farmi compagnia. Mi sono sentita coccolata e ho messo un po' da parte i pensieri angosciosi. Abbiamo fatto un po' di shopping per il bebè (poche cose, ma carinissime, tutte di colore neutro perché non sappiamo ancora che cos'è!) e per me, visto che stavano saltando le cuciture di quasi tutti i miei indumenti, soprattutto quelli intimi. Siamo anche andate a vedere una bella mostra sulla quale scriverò senza dubbio una recensione.
Ma intanto, la sera, mi trovavo a fare i conti con le mie paure e per la prima volta argomenti fino ad ora letti solo sui giornali o sentiti nei dibattiti in tv, mi hanno vista coinvolta in prima persona. Parlare di diritto alla vita, di interruzione di gravidanza, quando un bambino ce l'hai nella pancia è tutta un'altra cosa. Ti senti talmente coinvolta che persino i tuoi pensieri ti fanno male, anche se non li esprimi ad alta voce.
Premetto che le poche cose che sto per dire son il mio personalissimo punto di vista. Io sono cattolica, non una buona praticante, ma fermamente credente. In questo periodo più che mai, mi affido alla preghiera per trovare tranquillità e sicurezza, per me e per il mio bambino.
Però credo che ogni donna abbia il diritto di scelta. Non posso io, cattolica, con un'idea dettata dalla fede, decidere del futuro di altre vite, che magari non condividono neppure il mio Credo. Io voglio essere rispettata per i miei valori e le mie scelte, ma sono pronta a difendere anche i valori e i diritti degli altri.
Non sono in assoluto contro la legge sull'aborto. Lo sono, in parte, da un punto di vista personale, nel senso che io lo farei solo nel caso in cui anche la mia vita fosse in pericolo o il bambino fosse frutto della violenza anziché dell'amore. Lo posso dire, credetemi, perché mentre aspettavo il risultato del tritest sono stata presa da ogni sorta di dubbio e alla fine, con Giorgio, abbiamo deciso che comunque una nuova vita merita una possibilità, seppure breve.
Non so se sono io che ci presto più attenzione, o se effettivamente questi siano argomenti che stanno dominando tra i titoli dei telegiornali di queste sere. Sta di fatto che secondo me una legge che regolamenti certi aspetti, delicatissimi, della vita, ci vuole. e quella che abbiamo mi sembra abbastanza buona. Quindi mi piacerebbe non sentire più parlare di "attacco alla 194", ma piuttosto che fosse dedicata maggiore attenzione ai risvolti psicologici che determinate scelte lasciano dietro di sé. Molte donne andrebbero consigliate, confortate e non lasciate sole di fronte ad una maternità difficile. Molte associazioni a difesa della vita già fanno molto, ma se fossero più supportate sono sicura che nascerebbero più bambini e che molte tragedie si potrebbero evitare.
Ecco, scusate lo sfogo, ma aver messo queste cose nero su bianco mi ha definitivamente tolto un peso dallo stomaco. Scusate la pesantezza dell'argomento, ma se vorrete intervenire o proporre il vostro punto di vista, ne sarò ben felice. Credo che tutti possiamo dare il nostro contributo, senza pregiudizi, ma solo con il desiderio di creare un proficuo scambio di opinioni (e questa sarebbe una bella lezione anche per la classe politica!).