La mia vita è cambiata da quando sono diventata mamma... Allora mi sono detta: "deve cambiare anche il mio blog!". E questo è quello che ne è saltato fuori!

martedì 28 agosto 2007

SARGENT AND VENICE

Questa volta non avevo scuse: è da marzo che rimando di andare a vedere la mostra di Sargent al Museo Correr e, ora che l'hanno prolungata fino al 23 settembre, mi sentivo quesi obbligata.
Ne è valsa assolutamente la pena, a parte la cappa di calura che oggi avvolgeva Venezia, al punto che perfino i piccioni erano più fiacchi del solito e si tenevano in disparte invece di piombarti addosso in cerca di briciole (peraltro io avevo una fame nera e avrei difeso il mio panino con la mortadella anche da uno stormo di aquile affamate!).
Peccato solo che, come al solito, al Museo Correr non si sprechino in quanto ad ampiezza del percorso espositivo e neanche tanto per quanto riguarda gli "spiegoni" sui muri delle sale. Inoltre il colore bordeaux delle pareti (ma non l'avevo già visto per Veronese?) è orribile, incupisce e confonde la percezione dell'opera, invece che evidenziarla...mah!


Ma le opere esposte sono di qualità eccelsa ed è un'esperienza appagante per gli occhi lasciarsi coinvolgere dalle sfumature trasparenti degli aquerelli del grande "impressionista" americano che come tanti artisti dell'Ottocento subì il fascino delle atmosfere e della luce della città lagunare, nella quale si recò per la prima volta nel 1870.

John Singer Sargent (1856-1925) nacque a Firenze e durante la sua vita soggiornò in diverse località europee. Frequentò l'Ecole des Beaux Arts di Parigi e iniziò la sua carriera come ritrattista. Fu amico di Monet e questo rapporto, lo portò a partire dagli anni Settanta, a sperimentare sempre con maggior forza espressiva, la pittura en plein air.
Gli olii e gli acquerelli esposti, fanno parte di quel gruppo di opere che ha per soggetto Venezia, realizzate tra gli anni Ottanta e il 1913.
La mostra è concepita come un ipotetico viaggio sul Canal Grande, in gondola, sulla quale Sargent amava dipingere, adottando così un punto di vista ribassato dal quale è possibile scorgere inquadrature inedite.
Tra la rappresentazione della città, le sue calli, le sue architetture, i suoi campielli, trovano spazio scene di vita quotidiana nella Venezia dell'Ottocento: interni di botteghe, osterie, donne al lavoro o a passeggio.
Nella pittura di Sargent, domina la ricerca della luce, la libertà della scelta compositiva e l'incisività del tratto e della pennellata. Il colore è leggero, aereo, ma è supportato da una grande padronanza formale.
La mostra si conclude con una rassegna di opere di artisti contemporanei di Sargent e anch'essi attivi a Venezia: Milesi, Nono, Tito. Questi furono senz'altro influenzati dal pittore americano, protagonista indiscusso delle Biennali dell'epoca, ma a loro volta influirono sullo stile di Sargent, in uno scambio continuo e fecondo.

Nessun commento: