La mia vita è cambiata da quando sono diventata mamma... Allora mi sono detta: "deve cambiare anche il mio blog!". E questo è quello che ne è saltato fuori!

giovedì 23 agosto 2007

LA 52. BIENNALE DI VENEZIA

La 52. Esposizione Internazionale d'Arte, intitolata Pensa con i sensi - Senti con la mente. L'arte al presente, è aperta fino al 21 novembre. Il direttore della 52. Esposizione è il critico d’arte e artista statunitense Robert Storr. Le sedi espositive sono il Padiglione Italia e i padiglioni nazionali ai Giardini, le Corderie e le Artiglierie all'Arsenale, e altre sedi di Venezia centro storico.


Io ci sono andata questa settimana in una giornata afosa che preannunciava pioggia, in una Venezia molto affollata di turisti che bivaccavano in Piazzetta (ma dove sono i famosi vigili che dovevano multare i turisti più indisciplinati??!) e, o almeno così mi è parso, non troppo interessati alle novità dell'arte contemporanea, ma piuttosto attratti dal solito itineriario Rialto-Accademia-San Marco.
Eppure, stando ai dati pubblicati dal sito della Fondazione Biennale di Venezia, un incremento di visitatori, c'è stato, forse anche grazie alla ricomparsa del Padiglione Italia, tristemente assente nella scorsa edizione. Cito testualmente: "Alla data dell'8 agosto, la 52. Esposizione Internazionale d’Arte ha richiamato oltre 103.000 visitatori, con un incremento di pubblico del 18% rispetto all’edizione del 2005, ed è attualmente la mostra d'arte più visitata in Italia".
La mostra centrale internazionale, allestita alle Corderie e Artiglierie dell’Arsenale e nel Padiglione Italia ai Giardini, presenta un centinaio di artisti provenienti da tutto il mondo. Il panorama internazionale è arricchito dalle mostre dei 76 Paesi (numero record di questa edizione), che allestiscono proprie mostre anche nei campi e nelle calli del tessuto urbano. All’Arsenale ha trovato sede permanente dal 2006 il nuovo Padiglione Italiano, che debutta quest’anno con una mostra a cura di Ida Gianelli, costituendo una delle novità principali della 52. Esposizione.
Obiettivo principale del programma di questa rassegna è "l’immediatezza della sensazione in rapporto all’interrogarsi sulla natura e al significato di tale sensazione, l’intima affezione nei confronti dell’impegno nella vita pubblica, il senso di appartenenza e quello di sradicamento, la fragilità della società e della cultura di fronte al conflitto e le qualità di sostegno dell’arte di fronte alla morte ".
L’americano Robert Storr, Direttore della Biennale 2007, persegue la pluralità dell’arte e dei linguaggi, dalla pittura alle installazioni e ai video, degli artisti, giovani artisti e artisti noti già storicizzati, in una visione che “da una parte esalta i movimenti globali del mood creativo contemporaneo e dall’altro accende i riflettori sulle singole realtà locali anche periferiche dell’arte”.
Riporto il pensiero espresso ripetutamente da Storr sulla sua Biennale, che, definendo questa edizione "una mostra non per i professionisti, ma per i normali visitatori che si lasceranno affascinare e colpire dalle opere", ne ha così sintetizzato i contenuti: "La storia dell’arte è un tessuto di epifanie intrecciato da molte mani a velocità diverse: il tempo presente dell’arte è il bordo esterno di questo work in progress. Invece di rifilare il bordo o di ritessere la trama per regolarizzarla, questa mostra si concentra su alcuni aspetti della produzione attuale scelti quali indizi della possibile natura degli schemi emergenti, senza tuttavia alcuna pretesa di offrirne una mappatura esaustiva".

Se già la spiegazione degli intenti espositivi di questa edizione è alquanto contorta, se ne deduce che se dalla Biennale ci i aspetta un profondo senso di stupore, indubbiamente se ne esce soddisfatti (anche perchè a volte più che stupiti, si resta perplessi!), ma il rischio da correre è quello di avventurarsi per il percorso tra i Giardini e l'Arsenale, con l'alta probabilità di "perdersi"!

Altre info sulla Biennale di Venezia su http://www.labiennale.org/it/arte/

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La miglior definizione della Biennale rimane a mio avviso quella di sir O. Skardy (pitura freska) "quanta mona che ghe xe aea bienal".

MariCri ha detto...

Effettivamente ci prende abbastanza in pieno, anche se io dei Pitura Freska preferisco "Pin Floi"...